Area ex Palazzoli: futuro green con gli orti sociali

Il Consiglio di quartiere di San Bartolomeo vuole adibirla all’attività agricola per favorire l’attività di soggetti fragili
La zona in cui dovrebbe sorgere l'orto sociale a San Bartolomeo © www.giornaledibrescia.it
La zona in cui dovrebbe sorgere l'orto sociale a San Bartolomeo © www.giornaledibrescia.it
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L’idea è quella di creare uno spazio verde da adibire a orto sociale in cui soggetti fragili possano sviluppare attività manuali e condividere momenti di socialità, sul modello del Brolo di Sant’Anna creato nel quartiere Chiusure, a Brescia. In questo caso l’area in questione è quella dell’ex Palazzoli a San Bartolomeo, bonificata ma incolta, e a proporre il progetto è il nuovo Cdq guidato da Mauro Curzi con la possibile collaborazione di altri Consigli di quartiere quali Casazza, Borgo Trento e Mompiano.

La decisione

Il Cdq San Bartolomeo nella seduta del 24 luglio ha infatti presentato un documento - votato da 4 consiglieri su 5 - in cui si informa la Loggia di voler avviare l’iter per realizzare questi spazi «adibiti alla piccola attività agricola e floreale per favorire quei soggetti che per loro natura - fragilità, emarginazione e diversità - potranno qui esprimere le loro potenzialità anche in un ambiente diverso e coinvolgente - si legge nella proposta - e non competitivo». Un impegno e un vincolo di mandato che il Cdq intende mettere in campo, coinvolgendo associazioni, volontari o gruppi che riconoscono l’orto quale «strumento di solidarietà e condivisione, crescita reciproca e integrazione sociale», allargando la proposta alle scuole primarie e magari trovando la disponibilità e la collaborazione di cittadini stranieri che abitano nei quartieri coinvolti. Secondo il Cdq San Bartolomeo lo studio di attuazione dovrà essere affidato a studenti competenti della materia, al fine di lavorare in sinergia con tutti i soggetti e stabilire poi con assessorati di riferimento, Servizi sociali e Comune, un accordo vincolante. Le prossime settimane saranno utilizzate per organizzare una riunione congiunta, per «intrecciare e consolidare i rapporti tra i partner», in programma a settembre. E i Cdq interessati potranno divulgare l’idea e il progetto per pubblicizzarlo e mantenere vivo l’interesse.

Il Cdq Casazza

Dal canto suo anche il vicino Cdq di Casazza, presieduto da Guido Sartori, ha votato all’unanimità la proposta di collaborare con San Bartolomeo. «Il pensiero degli orti sociali lo ha portato all’interno del nostro Cdq la consigliera Gloria Gobetto - spiega il presidente -, un pensiero che lei è riuscita a farci capire ed amare». Casazza di fatto però non ha gli spazi adatti per realizzare il progetto dell’orto sociale, «per attuare la filosofia del "ben e bel fare", per questo quando gli amici di San Bartolomeo ci hanno proposto di collaborare abbiamo colto subito con il cuore la loro proposta». Per Sartori «San Bartolomeo sta creando un progetto importante, che unirà persone e quartieri». 

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