Antibracconaggio, quattro arresti nel Bresciano
Si è conclusa l'operazione antibracconaggio dei Carabinieri Forestali denominata «Pettirosso», richiamando uno degli uccelli simbolo della migrazione autunnale, coordinata dal Reparto Operativo - S.O.A.R.D.A. (Sezione Operativa Antibracconaggio e Reati in Danno agli Animali) del Raggruppamento Carabinieri Cites, in sinergia con i Gruppi Carabinieri Forestali di Brescia, Bergamo, Mantova, Padova, Verona e Vicenza e l'apporto di unità cinofile addestrate alla ricerca di armi, munizioni, strumenti di cattura, richiami acustici, fauna selvatica.
Nel Bresciano
In particolare, in provincia di Brescia, in distinte operazioni sono stati tratti in arresto quattro soggetti, di cui due per detenzione di arma clandestina, uno per detenzione illegale di più armi comuni da sparo e relativo munizionamento ed uno per aver opposto resistenza a pubblico ufficiale, che lo aveva colto in flagranza di reato per furto venatorio aggravato, maltrattamento di animali, omessa custodia di armi e munizioni e omessa denuncia di smarrimento/furto di armi, oltre che ricettazione e detenzione abusiva di munizioni.
Le evidenze delle attività svolte comprovano come le Prealpi Lombardo-Venete costituiscano ancora un'area fortemente interessata dal fenomeno del bracconaggio, confermandosi uno dei black-spot più impegnativi tra quelli individuati dal «Piano d'Azione Nazionale per il contrasto degli illeciti contro gli uccelli selvatici», nonostante la presenza di numerosi cacciatori rispettosi delle normative vigenti.
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