Antenna telefonica, il palo di 30 metri accende la rabbia dei residenti
Un palo alto 30 metri, che ospiterà antenne telefoniche, sorgerà presto all’incrocio tra le vie Paolo VI e Grizzago a Nave. L’installazione colpirà senza dubbio come un pugno nell’occhio, a maggior ragione perché sorge in un angolo residenziale del paese circondato dalla pineta e dalle montagne. Non ne sono contenti i residenti e non lo è tanto meno l’Amministrazione comunale di Nave.
«Sono consapevole che queste installazioni fanno parte di un piano nazionale di sviluppo tecnologico che fa funzionare i telefoni cellulari che sono nelle tasche di ognuno di noi - afferma il sindaco Matteo Franzoni -, tuttavia resta il forte rammarico di un mancato dialogo da noi sollecitato con la società Inwit S.p.a., che ha richiesto l’installazione, per valutare con maggior cura la localizzazione visto che il nostro Comune ha già abbondantemente sacrificato il suo territorio con tralicci e cavi dell’alta tensione, vere e proprie brutture dal punto di vista paesistico».
La vicenda
Negli anni passati la Giunta si è impegnata a promuovere interventi per la rimozione di cavi volanti e tralicci e il palo gigantesco che presto troverà casa in via Paolo VI, ora, sembra quasi voler vanificare il lavoro fatto.
«Purtroppo la società Inwit S.p.a. ha fatto valere la forza della normativa oggi in vigore - spiega Carlo Ramazzini, assessore comunale all’Ambiente e Urbanistica -, che considera di pubblica utilità queste opere anche in aree private, togliendo ai Comuni una vera possibilità di regolamentazione o di proibizione».
Non potendosi opporre, l’Amministrazione ha richiesto che il palo venga tinteggiato di verde e sia schermato con degli alberi. «Ricordo che siamo già dotati di un piano antenne che vieta l’installazione in gran parte del territorio - aggiunge Ramazzini - ma, vista la forte spinta del Pnrr per lo sviluppo di questi sistemi, aggiorneremo presto in modo ancor più stringente il piano stesso». Franzoni assicura che «la distanza dalle abitazioni e l’altezza del palo esclude rischi per la salute: pur sapendo che la competenza ambientale sarà di Arpa, vigileremo sul tema campionando il campo elettromagnetico a ulteriore verifica e tutela dei cittadini».
La Commissione
Nei prossimi giorni avrà luogo una Commissione consiliare per affrontare la questione e i residenti saranno convocati in Municipio per fugare ogni dubbio. «Abbiamo chiesto un parere legale per capire se ci fossero i presupposti per un ricorso - dichiara Luca Senestrari, consigliere capogruppo con delega al Bilancio -. Tuttavia, viste le caratteristiche tecniche del palo, la localizzazione su suolo privato e fuori dai vincoli paesistici e dal reticolo idrico minore, ci è stato vivamente sconsigliato di fare azioni legali essendo di fatto certa la soccombenza che ci avrebbe fatto subire, oltre il danno, la beffa di un esborso di denaro pubblico a risarcimento della società Inwit S.p.a.».
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