Annegò in piscina a 7 anni, condannati i genitori e un bagnino

Sei mesi a mamma e papà e nove mesi all’assistente bagnante: così ha deciso il tribunale di Brescia per il caso del piccolo Ansh Sharma che perse la vita nella piscina di Lamarmora il 19 luglio del 2020
Agenti all'impianto di via Rodi dopo la tragedia - Foto Gabriele Strada /Neg © www.giornaledibrescia.it
Agenti all'impianto di via Rodi dopo la tragedia - Foto Gabriele Strada /Neg © www.giornaledibrescia.it
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Il tribunale di Brescia ha condannato a nove mesi uno dei due bagnini che il 19 luglio 2020, era in servizio alla piscina di Lamarmora in città dove morì annegato il piccolo Ansh Sharma, il bambino di sette anni d’origine indiana.

Condannati a sei mesi anche i genitori della piccola vittima che non sapeva nuotare e che morì dopo essere rimasto sott’acqua per due minuti e quando venne estratto era già deceduto. Assolto il secondo bagnino che era a processo.

Gli imputati erano accusati di omicidio colposo e omesso controllo. L’esame autoptico sul bambino di sette anni escluse possibili concause di morte: Ansh, presente quella domenica alla piscina Lamarmora con la mamma, il papà e il fratello maggiore, non soffriva di particolari patologie.

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