Anche due medici bresciani tra i turisti bloccati in Nuova Caledonia dopo la rivolta

Gianluca Barca
Luciano Corda e Sara Spandrio erano arrivati una dozzina di giorni fa a Nouméa, la capitale, per far vista al figlio Massimo: «Per quanto ci riguarda la situazione è tranquilla, siamo stati accolti bene da una tribù locale»
Una manifestazione per l'indipendenza dei kanaki in centro a Parigi - Foto Epa/Mohammed Badra © www.giornaledibrescia.it
Una manifestazione per l'indipendenza dei kanaki in centro a Parigi - Foto Epa/Mohammed Badra © www.giornaledibrescia.it

Travolti da un insolito destino nell’azzurro del Pacifico meridionale. Ci sono anche due medici bresciani, Luciano Corda e Sara Spandrio, marito e moglie, tra i circa 3200 turisti bloccati in Nuova Caledonia in seguito alla violenta rivolta della popolazione locale, contraria alla riforma del voto che permetterebbe di partecipare alle elezioni a chi risiede nel paese da almeno dieci anni. La riforma è considerata un attentato alle aspirazioni di indipendenza dei giovani kanaki, l’etnia locale ch

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