Alluvione a Valencia, più di 70 morti: «In 8 ore la pioggia di un anno»
Dana, il fenomeno meteorologico che in queste ore sta colpendo la Spagna con piogge torrenziali, soprattutto a Sud e a Est del Paese, è particolarmente pericolosa poiché è una depressione di aria fredda che tende a stazionare a lungo sopra le stesse zone, scaricando quantità d'acqua impressionanti: nella zona di Valencia sono caduti circa 490 millimetri d'acqua in sole otto ore, laddove la media di un intero anno in quella regione si aggira intorno ai 450-500 millimetri. Il bilancio dei morti è drammaticamente salito a 72, e ad esso si aggiungono diverse decine di dispersi.
Senza precedenti
«I colleghi spagnoli mi dicono che non si era mai vista in 100 anni un'alluvione di una violenza simile» dice all'ANSA Antonello Pasini, fisico del clima del Consiglio Nazionale delle Ricerche. «Noi ricercatori non sappiamo ancora se a causa del riscaldamento globale gli eventi meteo estremi siano diventati più frequenti – aggiunge Pasini – ma siamo sicuri che siano diventati più violenti».
Il fenomeno
Le alluvioni che stanno colpendo la Spagna fanno parte dello stesso fenomeno che nelle scorse settimane ha colpito il Nord Italia, e che ora si è spostato più a Ovest. «Si tratta di una circolazione depressionaria che abbiamo già vissuto sul nostro territorio» dice all'ANSA anche Gianni Messeri, meteorologo del Consorzio Lamma tra Consiglio Nazionale delle Ricerche e Regione Toscana.
«In pratica, l'aria fredda presente in quota rimane isolata, formando una depressione chiusa, ed è particolarmente pericoloso perché si tratta di un fenomeno stazionario» afferma Messeri: interesserà infatti le regioni spagnole anche nei prossimi giorni. L'aria fredda si scontra, poi, con l'aria calda e umida presente alle quote più basse e, come spiega Pasini, questi eventi meteorologici sono tanto più violenti quanto più forte è il contrasto termico. «Il fenomeno trae infatti la sua energia dalle temperature elevate del mare – aggiunge Messeri – che gli consentono di persistere più a lungo scaricando grandi quantità di pioggia».
Cambiamento climatico
«Nel contesto di cambiamento climatico nel quale ci troviamo è ovviamente più facile trovare acque calde che alimentano questi fenomeni – dice ancora il ricercatore del Consorzio Lamma – ma la Spagna non è nuova a questo tipo di eventi, si sono già verificati in passato».
Ne sono un esempio l'alluvione avvenuta sempre a Valencia il 14 ottobre 1957, che provocò la morte di decine di persone quando le forti piogge fecero esondare il fiume Turia, che scaricò fino a 300 milioni di metri cubi di acqua inondando la città, ma anche quella del 1996, che fece registrare in Aragona un bilancio di 86 morti.
Il fenomeno meteorologico in corso è stato indicato come parte della cosiddetta «Dana» (Depresion Aislada en Niveles Altos) che, come spiega Messeri, è il termine spagnolo per quello più corretto di «cut off» o «goccia fredda», riferito al vortice di bassa pressione che rimane letteralmente tagliato fuori dal flusso principale e che può quindi causare episodi di precipitazioni estreme. La successiva evoluzione di questa situazione, inoltre, è molto difficile da prevedere, proprio perché la sua attività è del tutto autonoma dai flussi circostanti.
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