All’open day l’ex Italcementi annuncia l’impianto a impatto zero
Open day all’ex Italcementi (oggi Heidelberg Materials), festa per tremila persone ieri allo storico cementificio di Rezzato-Mazzano, attivo dal 1964. Cancelli aperti qualche minuto prima delle 15 e del programmato per consentire alle centinaia di persone in attesa ai cancelli di entrare. Tanta la curiosità per un’azienda e luogo di lavoro che da 60 anni è parte integrante del territorio. Ricco il programma delle iniziative curate per Heidelberg da Federbeton. Gli ospiti hanno potuto approfittare delle visite guidate, fermarsi agli stand gastronomici; i più piccoli giochi si sono divertiti sui gonfiabili e sul campetto da calcio sotto la supervisione degli alpini di Rezzato e Mazzano, della Procivil di Rezzato e dal Ciliverghe calcio.
Zero emissioni
Un luogo che non sempre ha avuto rapporti idilliaci con il territorio, la cittadinanza e le istituzioni, ieri presenti con il sindaco di Rezzato Luca Reboldi e la vicesindaca di Mazzano Liviana Rocchi. «La giornata di oggi - ha detto dando il benvenuto l’ad di Heidelberg Materials Stefano Gallini - è anche occasione per presentare il nuovo brand dell’azienda, Heidelberg Materials». L’annuncio più importante è stato però dell’avvio dello studio di fattibilità del progetto di decarbonizzazione del cementificio, che in futuro potrebbe diventare in Italia il primo impianto a produrre cemento a impatto zero. «Si tratta di un progetto molto ambizioso - ha detto il direttore tecnico Agostino Rizzo - che ha come obiettivi principali, l’abbattimento delle emissioni di CO2, legate per due terzi alla chimica del processo produttivo».
In mezzo al mare
Heidelberg è all’avanguardia nelle tecnologie di cattura del CO2. Il suo impianto di Brevik, in Norvegia, nel corso del 2025 diventerà il primo a livello mondiale a produrre cemento net-zero, grazie al procedimento di cattura attraverso la tecnologia delle ammine e al suo stoccaggio nelle profondità marine al largo della Norvegia. Una volta completato il processo di decarbonizzazione, è previsto l’avvio della fase 1 del «Ravenna Ccs», joint venture con Eni-Snam, per lo stoccaggio della CO2 catturata nei cementifici al largo di Ravenna. «Attualmente il cementificio è il più green d’Italia e uno dei più sostenibili d’Europa - la chiosa del direttore del sito Antonio Finocchiaro - con una riduzione del 81,4% di emissioni, in un’area fortemente industrializzata».
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