All'istituto salesiano di Nave progetto da Fuoriclasse per gli alunni delle medie

Barbara Fenotti
Nasce il servizio di doposcuola con tanto di mensa: «Si va incontro alle esigenze dei genitori»
L'Istituto salesiano di Nave - © www.giornaledibrescia.it
L'Istituto salesiano di Nave - © www.giornaledibrescia.it
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I meno giovani si ricorderanno dei gruppi di salesiani dell’istituto di via San Giovanni Bosco a Nave in uscita sul territorio. Bisogna tornare indietro con la memoria di diversi decenni, poi col tempo è stato sempre più difficile vedere gli studenti in giro per il paese con il tipico abito nero.

Oggi che il centro di studi dedicato a Paolo VI è stato trasferito a Roma tutto è diventato un lontano ricordo. L’istituto, che è di grandi dimensioni e continua a ospitare qualche salesiano, negli ultimi tempi ha deciso di aprire le proprie porte a d alcune realtà locali come l’associazione musicale Sarabanda, accolta in alcune sale per svolgere delle lezioni.

Più recente è la collaborazione avviata con il Comune di Nave per l’attivazione, da settembre, del progetto di mensa e doposcuola rivolto agli alunni delle medie «Fuoriclasse». Non disponendo la media di una mensa, il servizio non è mai stato presente. «Il progetto Fuoriclasse è nato dai bisogni emersi dai genitori che lavorano o non possono contare su una rete parentale vicina - spiega l’assessora all’Istruzione, Virna Vischioni -. Attraverso il Consiglio d'istituto abbiamo fatto un sondaggio e constatato che diverse famiglie erano interessate, quindi ci siamo confrontati con il vicario dell’ispettore del centro salesiano don Erino Leoni, che ha dato la disponibilità».

Le famiglie iscritte sinora sono una quindicina (per info: accoglienza.nave@salesiani.it) e, per andare loro incontro nel pagamento del servizio, la Bcc di Nave si è offerta come sponsor. «Anche i Comuni di Nave e Caino compartecipano al fine di abbassare i costi - spiega Vischioni -. Inoltre stiamo cercando dei bandi appositi».

La tariffa verrà definita in base agli iscritti: l’educatore (che sarà presente insieme a una psicologa e a volontari per il supporto alle attività di studio e l’accompagnamento dei ragazzi nel tragitto dalla scuola al centro) potrà gestire fino a un massimo di 25 studenti. 

«Ci fa molto piacere che i salesiani stiano ragionando su come mantenere la loro presenza qui nonostante si sia trasferita a Roma la parte universitaria del loro centro - afferma il sindaco di Nave, Matteo Franzoni -. Per noi l’istituto salesiano è parte integrante della nostra storia e comunità e li ringraziamo per l’opportunità».

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