Alle ex cave Rocca di Fiesse verrà estesa la rete piezometrica
«Il dialogo con il ministero per trovare risorse da destinare alla soluzione definitiva del problema è già aperto». A dirlo è l'assessore regionale all'Ambiente e Clima Giorgio Maione, in seguito ai risultati delle analisi effettuate da Arpa alle ex cave Rocca di Fiesse. Nel sito, lo ricordiamo, furono abbandonati nel 1998 due cumuli di materiale costituiti in prevalenza da polveri di abbattimento dei fumi di acciaieria mescolati con sabbia.
Il Comune di Fiesse provvide nel 2002, grazie ai finanziamenti della Regione Lombardia, alla messa in sicurezza del materiale tramite la copertura con geomembrana e alla realizzazione di tre piezometri per il monitoraggio delle acque sotterranee, oltre a periodici interventi di riparazione, risaldatura e ripristino del telo di copertura del cumulo negli anni successivi.
Il nuovo monitoraggio
A gennaio 2024 è stato effettuato un volo con drone Dji Phantom4 Rrk in dotazione all’Arpa per la verifica dello stato della copertura e il monitoraggio delle acque sotterranee.
I risultati delle analisi hanno evidenziato il superamento delle concentrazioni soglia di contaminazione principalmente in due piezometri per cromo esavalente, ferro e manganese. Nello specifico è stata riscontrata una contaminazione più alta delle acque sotterranee in corrispondenza del piezometro rappresentativo delle acque a valle.
Le parole di Maione
«È necessario - ha aggiunto Maione - sottolineare lo straordinario lavoro dei tecnici di Arpa per tenere costantemente sotto controllo l'area e dare risposte ai cittadini di Fiesse, con indagini continue delle acque e l'utilizzo di droni per controllare la copertura. I risultati delle analisi arrivati ieri ci inducono a estendere la rete piezometrica di monitoraggio. Già nelle prossime settimane procederemo a un nuovo campionamento delle acque sotterranee».
Maione rassicura i cittadini: «Tutte le istituzioni sono unite. Consideriamo il sito di Fiesse una delle priorità sulle quali intervenire. La Regione Lombardia ha già finanziato con mezzo milione di euro la rimozione di uno dei due cumuli, ora servono risorse ingenti per completare l’intervento».
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