Albergo Fornaci, da casa della mafia a rete per senza tetto
L’ex Albergo Fornaci di via Corsica, bene confiscato definitivamente alla mafia nel 2011, dopo anni di occupazione e abbandono è ora il secondo Help Center della Cooperativa Sociale la Rete per senza tetto e persone ai margini, dopo quello di viale della Stazione. È stato intitolato a Emanuela Loi, morta con altri cinque agenti della scorta nella strage di via D’Amelio in cui morì il giudice Paolo Borsellino.
All’edificio è stata apposta una targa che la ricorda. Ieri la cerimonia, nel corso della quale è stata scoperta alla presenza delle autorità. Per l’occasione l’attrice Laura Mantovi ha recitato un brano tratto dallo spettacolo «Io Emanuela». L’immobile che il Comune di Brescia ha acquisito gratuitamente dal demanio, a seguito appunto della confisca alla criminalità organizzata, è stato affidato dalla Loggia a «La Rete», che ha attivato il servizio dopo un massiccio intervento di ristrutturazione.
«Quello che stiamo inaugurando è un luogo di conversione. Nell’ex albergo Fornaci convivevano lo sfruttamento di povere donne e la criminalità. Una volta confiscato è diventato un rifugio illegale di emarginati, senza fissa dimora – ricorda l’assessore ai Servizi Sociali, Marco Fenaroli –. Risolta l’occupazione abusiva questi sono stati ospitati in luoghi che li hanno avviati ad autonomia lavorativa e abitativa».
Terza in Lombardia
Il direttore de La Rete Domenico Bizzarro racconta che tra le persone che si rivolgono a loro, segnalate dalle forze dell’ordine, ci sono sempre più giovani, minori stranieri non accompagnati. Brescia è la terza provincia in Lombardia, dopo Milano e Monza Brianza, per beni confiscati già destinati o ancora in gestione all’Agenzia nazionale ad hoc presieduta dall’ex prefetto di Brescia, Maria Rosaria Laganà.
In provincia di Brescia i primi sono 189, mentre i secondi 112; nella città sono 24 i già assegnati e 12 quelli ancora in gestione. «Spesso passa molto tempo dalla confisca alla restituzione perché ci sono molte criticità – spiega la Laganà –. La nostra normativa sui beni confiscati è incentrata sul riuso sociale. La vendita è l’ultima ipotesi. Per questo la collaborazione sul territorio con istituzioni e non è fondamentale».
Il prefetto, Andrea Polichetti sottolinea, «oggi vincono la comunità, i cittadini», mentre il questore, Eugenio Spina rammenta che Emanuela Loi «è la prima donna della Polizia di Stato uccisa dalla mafia». La sindaca di Brescia, Laura Castelletti, ha rimarcato «la capacità di innovare nell’ambito sociale di Brescia, di inventare ogni volta strumenti nuovi messi a disposizione».
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