Al Parco delle Cave una festa per la natura e la resistenza

Barbara Fenotti
Oggi sulla riva del Lago Canneto è andata in scena l’ultima iniziativa di una serie promossa dal Comune di Brescia e dalla Consulta all’Ambiente
  • Festa della natura e della Liberazione al Parco delle Cave
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Rispetto per l’ambiente, per l’uomo e per la sua salute è il concetto che accomuna le diverse iniziative culminate oggi pomeriggio sulla riva del Lago Canneto, all’interno del Parco delle Cave, nell’ambito della Festa della natura in città e della Liberazione promossa dal Comune di Brescia e dalla Consulta all’Ambiente.

Il ritrovo era previsto alle 14.30, ma proprio in quella finestra di tempo è piovuto, quindi alcune delle attività in programma sono state annullate. La manifestazione prevedeva il coinvolgimento anche diverse realtà del mondo associativo e non: da Legambiente alla Lipu (Lega italiana protezione uccelli) passando per la Fiab (Federazione italiana Ambiente e bicicletta) il Centro studi naturalistici bresciani, gli apicoltori, il circolo micologico Carini, 5R Zerosprechi, il Codisa (Comitato difesa Salute e ambiente), i Canottieri Brescia e i Radiovelisti.

La giornata

Gli Amici della bici sono giunti alla festa in sella alle due ruote al termine della «Pedalata attraverso la natura», alla quale hanno preso parte una trentina di persone, partita in mattinata dall’ex Polveriera della Valle di Mompiano. Durante il tragitto sono state fatte delle soste per commemorare i caduti della Resistenza e per ammirare alcune peculiarità della flora e della fauna in alcuni luoghi caratteristici della città. Diverse le persone che hanno poi scelto di fermarsi al Parco delle Cave per la pastasciuttata antifascista, che ha visto servire 300 piatti.

In riva al Lago Canneto nel pomeriggio sono arrivati alla spicciolata anche alcuni manifestanti bresciani del coordinamento Salviamo il suolo che raggruppa circoli, gruppi di cittadini, comitati, Legambiente Lombardia, l’ufficio Impegno sociale della Diocesi di Brescia, la Consulta Ambiente Brescia, i circoli Acli provinciali e le Diocesi di Milano, Bergamo, Cremona e Crema.

La manifestazione contro il polo per la logistica

In mattinata una delegazione proveniente da Brescia era presente fuori dal Santuario di Caravaggio per manifestare contro la realizzazione, nelle vicinanze del tempio, di un nuovo polo per la logistica. «In Italia, e in Lombardia probabilmente ancora peggio, si consuma ancora troppo suolo – osserva Dario Selleri del coordinamento –. La mobilitazione di questa mattina svolta braccio a braccio con i bergamaschi, i milanesi e i cremonesi ha come obiettivo la modifica della legge regionale 31».

L’articolo 2 di tale legge dice che: «Il suolo, risorsa non rinnovabile, è bene comune di fondamentale importanza per l’equilibrio ambientale, la salvaguardia della salute, la produzione agricola finalizzata alla alimentazione umana e/o animale, la tutela degli ecosistemi naturali e la difesa dal dissesto idrogeologico». Selleri osserva però come, secondo dati Ispra, «la Lombardia è tra le regioni che consumano più suolo: 908 ettari solo nel 2022, il 13% del dato nazionale e la provincia di Brescia è seconda solo a Milano con 131 ettari cancellati nel 2022 e 307 l’anno precedente».

La mission del coordinamento Salviamo il suolo è porre l'attenzione sulla necessità di salvaguardare il suolo e proporre un documento che illustri i criteri guida per una riforma della legge sul consumo di suolo e logistica. «In questo ci sta dando una grossa mano il prof Paolo Falbo del dipartimento di Economia e Management dell’università di Brescia».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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