Al Parco delle Cave c’è un nuovo tratto da percorrere in bici o a piedi
Un nuovo scorcio del parco delle Cave è da oggi accessibile a bici e pedoni: è il tratto, di circa 1,3 chilometri, che dal lago Gerolotto in via Fusera arriva fino in via dei Santi, all’altezza dell’intersezione con via Le Ghiselle.
Un percorso ciclopedonole realizzato per consentire a bici e pedoni di evitare l’asfaltata e troppo stretta via Casotti ma anche di godere dell’area naturale attorno al lago Fuserino, suggestivo specchio d’acqua immerso nella vegetazione.
Il collegamento
«È un collegamento importante per questa parte della città e per il passaggio dal lago Gerolotto fino a via Santi verso Borgosatollo e Castenedolo – ha detto l’assessora all’Ambiente Camilla Bianchi –. Con questo chilometro in più di ciclopedonale riusciamo a garantire una fruizione complessiva del parco, che era richiesta da tanto tempo dal territorio». La ciclovia, realizzata dalla cooperativa Il Quadrifoglio di Isorella, è segnalata con due totem agli ingressi in via Fusera e via dei Santi, ed è dotata di una bacheca e tratti di staccionata in legno.
Aperto il quarto lago del Parco
Per il consigliere comunale Fabio Capra, che ha seguito l’intervento, si tratta di un lavoro di riqualificazione a cui potrebbero seguirne altri: «Più che inaugurare una pista ciclabile, diamo vita a una vecchia strada – ha spiegato –. Qui una volta era via Campagna, che collegava Castenedolo con la città e aveva due cascine in mezzo, demolite dalle attività di escavazione degli anni Novanta. Con questo intervento riusciamo ad aprire il Fuserino, che è il quarto lago del Parco delle Cave: in mezzo al lago c’è un isolotto, su cui qualche idea ce l’abbiamo, da pensare col Comitato scientifico e la associazioni. Con la prossima variante al Pgt, poi, potrebbe magari essere realizzata una pista ciclabile su via dei Santi per tornare a Brescia»
Se due terzi della nuova ciclopedonale corrono immersi nel verde che racchiude il Fuserino, l’ultimo tratto venendo da via dei Santi attraversa invece il piazzale di lavorazione dell’ex cava in via Fusera: una rete metallica, leggermente rialzata per consentire il passaggio degli animali selvatici, delimita qui la ciclovia, nei metri in cui attraversa la proprietà privata dello stabilimento in disuso, che ha strutture «fatiscenti e pericolose».
Prospettive
«La nostra città ha diverse situazioni di abbandono industriale, o di cave come in questo caso - ha detto l’assessora Bianchi –. Su questo ci sono riflessioni in essere rispetto a nuove aree di rinaturalizzazione, proprio per cercare sempre di più di avere una fascia verde intorno alla città. C’è in animo di proseguire a un’ulteriore valutazione del Pgt, anche in quel contesto verrà preso in considerazione un ragionamento complessivo».
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