CronacaGarda

Al gattile di Desenzano ci sono 100 mici in cerca di coccole, famiglia e una mano

Alice Scalfi
La struttura curata dal Rifugio animali felici sta gestendo una colonia numerosa tra infinite difficoltà
Il gattile di Desenzano del Garda
Il gattile di Desenzano del Garda
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C’è Oreo che qualche anno fa è stato trovato in un campo pieno di pallini da caccia, c’è Fabio che ti segue a ogni passo in cerca di coccole, ci sono Mulan e i suoi occhioni azzurri e Nuvola, che è proprio una nuvola di morbidezza. Sono solo quattro della «carica dei 100» gattini ospiti in questi giorni al gattile intercomunale di Desenzano, curati dalla ventina di volontari dell’associazione Rifugio animali felici (Raf) e guidati dalla responsabile, Isabelle Daubresse Veneziani.

Cento gatti in questo periodo, ma in altri si è arrivati fino a 170: «Ci sono ancora troppe persone che prendono gatti con leggerezza: non li sterilizzano, li lasciano liberi, smettono di occuparsene nell’errata convinzione che i gatti, indipendenti, siano poi capaci di cavarsela da soli: non è così – spiega Isabelle –. Così arrivano in gattile, perché li recuperiamo noi o perché ce li portano: c’è chi ci mette la faccia, chi invece ce li lascia fuori dal cancello». E allora parte tutta la procedura: gli esami per escludere patologie, il graduale inserimento negli spazi del gattile, la ricerca di una nuova famiglia. È un ciclo continuo e inesauribile.

Un micio al gattile di Desenzano
Un micio al gattile di Desenzano

La storia

Il gattile era stato istituito nel 2010 dall’allora sindaco Felice Anelli e da quel momento è gestito dall’associazione Raf, che già dal 1996 si occupava di una piccola struttura in collaborazione con i Comuni di Desenzano e Sirmione. Il gattile non è infatti solo «affare» di Desenzano, nonostante si trovi in località San Pietro, ma anche dei Comuni di Sirmione e Montichiari, che con Desenzano contribuiscono economicamente al suo funzionamento: «Un euro al giorno per ogni gatto ospite. Non è tanto, ma è qualcosa – dice la responsabile –. Si capisce che molto spesso recuperiamo mici che hanno bisogno di cure particolari. Per quei casi, un euro al giorno certo è pochissimo». E allora molto si confida sulla generosità di chi effettua donazioni, ma anche sugli stessi volontari, che dedicano tempo e forze alla cura degli spazi (che sono grandi, e vanno puliti e sanificati) e dei gatti.

Delle loro pappe speciali, della loro igiene, del bisogno di affetto di quanti ne vogliono, dei giochi, dei cuccioli per cui servono le balie: è un impegno h24. Ci sono poi gli eventi speciali, e uno è imminente: la «Cena miciosa» dell’11 luglio alle Tresine. Chi volesse partecipare o saperne di più, trova tutto sul sito del gattile

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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