Al centro della commissione Bilancio il botta e risposta sui dividendi di A2A

Stefano Zanotti
La discussione sarà ripresa il 29 in Consiglio comunale. Per problemi tecnici anticipata la chiusura: approvato il rendiconto dell'esercizio 2023, la variazione di previsione per il prossimo biennio e l’estinzione del mutuo per il ponte di via Volturno
I lavori al ponte di via Volturno: estinto in anticipo il mutuo per la riqualificazione - Foto © www.giornaledibrescia.it
I lavori al ponte di via Volturno: estinto in anticipo il mutuo per la riqualificazione - Foto © www.giornaledibrescia.it
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La commissione Bilancio ha approvato il rendiconto dell’esercizio 2023, la variazione al bilancio di previsione 2024/26 e l’estinzione anticipata del mutuo contratto per la sistemazione del ponte in via Volturno danneggiato nel 2022.

A essere atipica è stata la modalità: un malfunzionamento della rete ha infatti bloccato la comunicazione con i membri collegati in streaming, che sono quindi stati chiamati e hanno votato tramite l’altoparlante.

Chiusura anticipata

Il problema ha chiuso anticipatamente una seduta che fino a quel momento aveva visto un botta e risposta tra maggioranza e opposizione sulle dichiarazioni rilasciate due giorni fa dal centrodestra, che sostiene il Comune abbia un disavanzo di 75 milioni di euro nella gestione operativa, coperti dai dividendi di A2A. «Far passare il messaggio che il Comune abbia dei buchi è abbastanza imbarazzante - sottolinea Fabio Capra (Pd) rivolgendosi al leader del centrodestra Fabio Rolfi -. Noi abbiamo reso l’azienda più efficiente, riuscendo così ad andare incontro ai bisogni della città. Si devono dare informazioni corrette ai cittadini». Per Rolfi c’è «una dipendenza strutturale dai dividendi: quando non arriveranno più ne pagheremo le conseguenze». Una discussione che tra i due continuerà certamente su toni molto accesi nel Consiglio comunale di lunedì 29.

Il dibattito 

«Nel mercato in cui opera A2A negli ultimi anni la guerra ha alterato i costi, lo vediamo con l’aumento delle bollette - precisa la consigliera di FdI Nini Ferrari -: diventa semplice fare extraprofitti. È giusto reimpiegare i dividendi, ma sarebbe meglio farlo sugli investimenti: il Comune con le proprie entrare garantirebbe i servizi di base ai cittadini e potrebbe utilizzare gli altri utili nel caso per migliorarli».
La questione è prettamente politica e proprio su questo piano attacca il capogruppo di Fratelli d’Italia Mattia Margaroli. «Siamo l’unica città della nostre dimensioni che ha un’entrata di questo tipo - commenta -: come fanno le altre Amministrazioni a garantire i nostri stessi servizi? Fanno da sé, stando in piedi con le proprie forze. Oltretutto ricevete ingenti somme da Roma e Milano, ma continuate a denigrare sia il Governo che la Regione».
La risposta arriva dal capogruppo del Partito democratico Roberto Omodei. «A fronte di un aumento delle bollette i dividendi dell’azienda non sono aumentati nella stessa misura - spiega -: non c’è stata nessuna politica commerciale scorretta. Come usiamo i dividendi? Gli investimenti sono già ben finanziati da altre fonti e il nostro bilancio si regge da solo, perché i trasferimenti dello Stato e della Regione sono molti meno rispetto ad alcuni fa. Gli altri Comuni erogano meno servizi o hanno tariffe più alte: secondo l’Anci ogni Amministrazione spende in media 150 euro a cittadino, noi ne utilizziamo almeno il doppio. Diamo servizi di qualità a una platea ampia, così come investiamo molto sul trasporto pubblico, al contrario di quanto fa la Lombardia».

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