Agenda 2050 e Pgt si parte: la regia del Laboratorio Bs a Valerio Barberis
Galeotta fu la IV Conferenza nazionale sulle periferie urbane della Fondazione Bracco, l’anno scorso di casa a Brescia in occasione dell’anno da Capitale della Cultura. Ma a confermare che il rapporto con la nostra città non si sarebbe fermato in superficie sono state le varie visite successive, fino a quella della settimana scorsa, quando è stato visto varcare il grande portone di Palazzo Loggia dove ha incontrato la sindaca Laura Castelletti. Lui è Valerio Barberis, professione architetto nonché docente all’Università di Firenze, e a partire da settembre coordinerà il «Laboratorio Bs», vale a dire il tavolo operativo dell’Agenda urbana Brescia 2050: si tratta di uno strumento determinante, perché proprio da questo dossier scaturirà la visione strategica che detterà la linea del nuovo Piano di governo del territorio. Tradotto: su quali asset la città del futuro vuole puntare.
Isole nel verde
All’attivo, Barberis, ha due mandati da assessore (tecnico) all’Urbanistica nel Comune di Prato, dove ha messo il timbro su uno dei progetti più premiati in campo urbano: Urban jungle, il piano di forestazione elaborato dallo scienziato Stefano Mancuso e progettato da Stefano Boeri promosso a pieni voti dall’Europa che - attraverso il programma Urban innovative action - lo ha premiato con un finanziamento di 3,8 milioni di euro.
Il tocco di stile che caratterizza l’impronta dell’architetto è anche un paradigma che sta alla base di una pianificazione che inverte il classico storytelling e ribalta la visione di città. Cioè? Non si pensa a nuove costruzioni in cui inserire spazi verdi ma, al contrario, ad una ciclopica infrastruttura verde composta da aree interconnesse, al cui interno sono intarsiate delle «isole costruite». E la sfida, a Prato, era stata quella di sviluppare questa nuova rivoluzione, introducendo la natura in quelle aree cittadine dove non c’erano luoghi in cui poter piantare alberi.
Il suo incarico è in fase di redazione negli uffici comunali, ma la firma è attesa a stretto giro. Anche perché i tempi si accorciano: il gran cantiere della pianificazione e, soprattutto, delle idee che disegneranno vocazioni e sviluppo della Brescia che verrà sarà ufficialmente messo in moto a settembre. E siccome la regia sarà appunto affidata a Barberis, l’architetto accompagnerà questo percorso per un anno e sarà presente negli uffici di casa nostra due giorni alla settimana.
Tempi
Guardando al capitolo tempi, cosa accadrà in autunno? A spiegarlo è l’assessora all’Urbanistica Michela Tiboni. Che ribadisce in primis la centralità dell’Agenda urbana 2050: «Si tratta di uno strumento fondamentale per mettere in atto la variante generale al Pgt, in cui gli obiettivi del 2016 resteranno assolutamente attuali ma verranno appunto arricchiti dai nuovi spunti. L’obiettivo è riuscire ad avere uno strumento flessibile con una visione di lungo termine. Visione che scaturirà dal Laboratorio Bs, che ci aiuterà a capire, ad esempio, come declinare quella Brescia città europea che è tra i nostri obiettivi».
Un lavoro che vede il suo fulcro nel settore urbanistica ma che coinvolgerà pressoché tutti gli assessorati e gli uffici comunali, ma non solo. Non a caso nei giorni scorsi Tiboni e l’inquilina di Palazzio Loggia Laura Castelletti hanno già incontrato la Giunta dei sindaci: «Questo - precisa l’assessora - perché è chiaro che l’Agenda avrà uno sguardo di area vasta, che non potrà ignorare almeno il primo hinterland prescindendo da ciò che accade o accadrà attorno e a ridosso del perimetro del capoluogo. Penso al Plis, ma anche alla mobilità e ai servizi: si ragionerà su base sovralocale, pur rispettando le competenze».
Guardando alla linea temporale, a settembre si parte con il Laboratorio Bs coordinato da Berberis e in parallelo, a ottobre, Tiboni avvierà il primo atto della variante al Piano urbanistico: gli uffici potranno infatti iniziare a lavorare sulle indagini che disegneranno quadro conoscitivo, sugli approfondimenti ma anche sulle norme. Tutti strumenti e dati, questi, che costituiranno una bussola preziosa anche per scrivere l’Agenda urbana stessa.
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