CronacaBassa

Aeroporto di Montichiari, «da Save per ora solo piani e promesse»

Il presidente della Camera di Commercio di Brescia, Roberto Saccone, critica i veneziani dopo la pubblicazione dei dati sul traffico merci
Le merci transitate dal D'Annunzio negli ultimi due anni sono diminuite © www.giornaledibrescia.it
Le merci transitate dal D'Annunzio negli ultimi due anni sono diminuite © www.giornaledibrescia.it
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«Le performance dello scalo di Venezia dimostrano le capacità e le potenzialità di chi gestisce quell’aeroporto, Save, la stessa società che ha in concessione il D’Annunzio di Montichiari. Peccato che non pare esserci lo stesso interesse». Dopo la pubblicazione dei dati sul flusso di persone e merci negli aeroporti italiani, il presidente della Camera di Commercio di Brescia, Roberto Saccone, non nasconde la sua delusione per il risultato ottenuto dallo scalo monteclarense.

Numeri impietosi, che certificano una situazione di stallo preoccupante. Lasciando da parte il traffico passeggeri – 8.662 utenti transitati a Montichiari nel 2024 –, anche sul fronte del cargo, sua vocazione dichiarata, le performance registrate sono del tutto deludenti, soprattutto se confrontate con l’aeroporto di Venezia. Con 38.568 tonnellate di merci transitate dal D’Annunzio, per lo più legate ai voli di Poste e ai courier Dhl, il 2024 registra effettivamente un +9,4% sul 2023, anno però durante il quale si era registrato un -9,5% sul 2022. In pratica, se pur di poco, le merci passate da Montichiari negli ultimi due anni sono diminuite e sono lontanissime dalle oltre 47mila tonnellate del 2007, anno record.

Confronto impari

Quello che salta all’occhio, però, è il balzo in avanti, sempre sul cargo, di Venezia: 61mila tonnellate di merci, a fronte delle 47mila del 2023. Lo scalo veneto, come detto, è gestito da Save, società che, tramite la sua controllata Catullo, ha la concessione di Montichiari. Un anno e mezzo fa Save ha presentato un piano di rilancio del D’Annunzio da 50 milioni di euro, 429mila tonnellate di merci e 1 milioni di passeggeri.

Al momento, però, nonostante l’ottenimento di tutti i nulla osta per avviare le opere, su Montichiari non si vedono miglioramenti e la concorrenza con Venezia certo non fa ben pensare. «Siamo in attesa che vengano avviati gli investimenti annunciati – avverte Saccone –. Le autorizzazioni necessarie ci sono e quindi attendiamo sviluppi».

«Spiace constatare che un aeroporto strategico come quello di Montichiari non sia valorizzato – aggiunge Emanuele Moraschini, presidente della Provincia –. Da anni come Sistema Brescia chiediamo un rilancio necessario anche rispetto agli altri aeroporti lombardi che stanno collassando, causando non pochi disagi, ritardi e disservizi ai passeggeri».

Vocazione

La sua vicinanza al lago di Garda rende l'aeroporto D'Annunzio interessante per il turismo © www.giornaledibrescia.it
La sua vicinanza al lago di Garda rende l'aeroporto D'Annunzio interessante per il turismo © www.giornaledibrescia.it

Secondo Moraschini, infatti, ha un futuro anche come scalo passeggeri, anche rispetto ai disservizi causati dell’aumento degli utenti negli aeroporti lombardi e italiani: 219 milioni nel 2024, +11,1% sul 2023. «Continuo a ribadire che il D’Annunzio potrebbe essere declinato per i passeggeri – continua Moraschini –. È vicino al Garda, meta turistica tra le più importanti in Italia: porterebbe economia e sviluppo a una provincia già attiva, viva, dinamica. Certo, ci vuole la volontà non solo bresciana di metterlo al centro di politiche concrete». 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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