Adunata nazionale degli alpini 2026, la Commissione dell’Ana a Brescia

Massimo Cortesi
In Loggia i membri dell’associazione delle penne nere chiamati a valutare l’idoneità delle città ad ospitare l'evento. Moraschini: «Sarebbe un onore poterli accogliere nel nostro territorio»
L'incontro in Loggia - © www.giornaledibrescia.it
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La Commissione nazionale dell’Associazione nazionale alpini che deve valutare l’idoneità delle città ad ospitare l’Adunata nazionale 2026 è giunta oggi a Brescia per una due giorni di verifiche e incontri.

Guidata dal vice presidente nazionale Alessandro Trovant e accompagnata dai presidenti delle tre Sezioni Ana bresciane (Brescia, Salò e Valle Camonica), ha incontrato in mattinata il presidente di Federalberghi Brescia, Alessandro Fantini, per affrontare il nodo cruciale della ricettività turistica.

In Loggia

Quindi nel pomeriggio, in sala Giudici in Loggia, ha incontrato i rappresentanti di Comune (la sindaca Laura Castelletti e l’assessore Valter Muchetti), Provincia (il presidente Emanuele Moraschini) e Regione (consiglieri Invernici e Massardi) che hanno confermato il totale sostegno degli Enti territoriali alla domanda di Brescia: la sindaca Castelletti, in particolare, ha sottolineato come il desiderio di ospitare l’Adunata nazionale negli alpini sia fortissimo nei bresciani, tra i quali è ancora vivissimo il ricordo di quella del 2000.

Poi la Commissione ha ascoltato la presentazione del piano dei trasporti e viabilistico presentato dall’ing. Richiedei, vice presidente della Sezione Ana Brescia. Il consigliere nazionale Boemo, responsabile del Cerimoniale Ana, ha anche consegnato alla sindaca come ricordo della visita la medaglia coniata per l’ultima Adunata, quella di Vicenza 2024. Oggi la Commissione e i vertici degli alpini bresciani incontreranno alla Camera di commercio i rappresentanti delle varie realtà imprenditoriali bresciane.

La concorrenza

Brescia è candidata all’edizione 2026 dell’Adunata Nazionale assieme a Genova e Matera, ma confida nel fatto che la scelta sia basata, oltre che sulle indubbie capacità logistiche e ricettive della nostra città, anche sulla forza della sua tradizione alpina, con i nomi bresciani scolpiti nella storia di leggendari battaglioni con la penna nera, come Edolo, Valle Camonica, Vestone e Valchiese, nella scia delle cui tradizioni è nata nel 1983 anche la Scuola Nikolajewka, fiore all’occhiello alpino dell’assistenza alla disabilità motoria grave e gravissima a livello nazionale.

La Provincia

Anche il presidente della Provincia Emanuele Moraschini dà il pieno sostegno alla candidatura di Brescia. Un’idea che ha cominciato da tempo a prendere forma e che ha ottenuto nuova forza dopo il Raduno del Secondo raggruppamento dell’Associazione nazionale alpini che si è svolto domenica settimana scorsa a Montichiari.

«Provincia e Comune insieme per sostenere la candidatura di Brescia per ospitare l’Adunata nazionale degli alpini, da sempre a fianco della comunità sia negli eventi tragici sia in quelli di festa. Sarebbe un onore poterli accogliere nel nostro territorio – afferma Moraschini commentando l’incontro che si è volto oggi in Loggia –. Questo faccia a faccia segna un passo fondamentale verso la realizzazione di un evento che non coinvolgerebbe solo la città di Brescia, ma l'intera provincia. Gli alpini rappresentano un simbolo di unità, solidarietà e impegno civico, valori che condividiamo profondamente.

La loro presenza qui nel 2026 sarebbe un'occasione straordinaria per mostrare l'orgoglio e la capacità organizzativa del nostro territorio, segnato da una profonda e storica cultura alpina. Siamo pronti a lavorare fianco a fianco con tutti gli attori coinvolti per rendere questo appuntamento reale e indimenticabile».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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