Adesivi contro il sindaco di Sirmione: unanime la condanna
Attacco… adesivo al sindaco di Sirmione. Ieri mattina gran parte del centro storico e della frazione di Colombare si sono risvegliati tappezzati di scritte «La Lavelli non è il mio sindaco», appiccicate su cassette delle lettere, cancelli e contatori. Un gesto anonimo e non rivendicato, che ben presto ha «nutrito» le bacheche dei social, sollevando un gran polverone.
Netta la condanna da parte della minoranza: «Riteniamo che non sia questo il modo di fare opposizione - scrive Roberto Campagnola di Insieme per Sirmione -. Crediamo che il confronto politico debba essere sempre civile e basato su argomentazioni costruttive, nell'interesse del nostro paese e di tutti i cittadini». «In questo momento - gli fa eco Marcello Bertoldi di SìAmo Sirmione - il focus dell’opposizione è quello di svolgere il lavoro con qualità, competenze e concretezza, nel massimo rispetto ed impegno, in collaborazione con le istituzioni».
«Il dissenso è legittimo in democrazia - replica Lavelli -, la differenza la fa il modo con cui questo si esprime, certo non nascondendosi dietro un adesivo. Gesti come questo sono molto gravi, perché chi li compie probabilmente non vuole dialogare in modo costruttivo secondo le regole democratiche, a tutela dei diritti di tutti. Gli accertamenti sono in corso e i filmati delle telecamere sono al vaglio della Polizia locale.
Ho apprezzato la solidarietà dei cittadini e della minoranza che hanno condannato il gesto. Da parte mia, quale sindaco di tutti, continuerò nel mio impegno a favore di tutta la cittadinanza».
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