Addio a Hélène De Prittwitz, il cordoglio della città

La Redazione Web
In questo momento di dolore la sindaca e la Giunta si stringono ai famigliari della vicepresidente della Scala di Milano e del Teatro Grande di Brescia scomparsa ieri
Hélène De Prittwitz con il marito Romain Zaleski
Hélène De Prittwitz con il marito Romain Zaleski
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La sindaca Laura Castelletti e la Giunta esprimono profondo cordoglio per la morte di Hélène De Prittwitz, vicepresidente del Teatro Grande di Brescia.

«Sono profondamente dispiaciuta –, ha detto la sindaca –, la morte di Hélène lascia un grande vuoto, che sento sia a livello personale, sia per il ruolo istituzionale che ricopro. La conoscevo e frequentavo ormai da tanti anni, era simpatica, solare, ironica. Una donna elegante, colta, raffinata, ma con un forte tratto umano, che la rendeva accogliente, empatica, sapeva mettere a proprio agio le persone, capirle.

Mi mancherà moltissimo non incontrarla a Teatro o per la città durante la Festa dell’Opera, che ha fortemente voluto e sostenuto. Da vicepresidente della Fondazione Teatro Grande, inoltre, non si è mai risparmiata, sostenendo con proposte, consigli, entusiasmo e importanti risorse la crescita e lo sviluppo del Grande. Lascia un grande vuoto», conclude Castelletti che poi aggiunge: «sono certa che la sua luce e il suo colore accompagneranno a lungo tutti quelli che l’hanno conosciuta». In questo momento di dolore la sindaca e la Giunta si stringono ai famigliari e agli amici di Hélène De Prittwitz, certi di rappresentare l’affetto di tutta la città.

Anche il Comune di Borno, attraverso un post su Fb esprime l’affetto e il cordoglio per la scomparsa di «un’amica, un’amante delle nostre montagne, una grande sostenitrice delle realtà associative che la animano, cittadina onoraria dal 2014, la signora Zaleski ha saputo entrare nel cuore di chi l’ha conosciuta».

«Ai familiari e agli amici la mia vicinanza; la morte di Hélène lascia un grande vuoto sia dal punto di vista umano sia da quello culturale. Brescia oggi piange una persona che ha sempre dato energia, entusiasmo, grande passione e competenze allo sviluppo culturale della nostra città». Così il presidente della Provincia di Brescia, Emanuele Moraschini, nell’esprimere profondo cordoglio per la morte di Hélène De Prittwitz.

La vita

È morta a Milano nella serata di ieri Hélène De Prittwitz, 79 anni, moglie del finanziere franco-polacco Romain Zaleski, assieme al quale aveva scelto quarant’anni fa di lasciare l’amata Francia per trasferirsi dapprima in Valcamonica e quindi a Borno. Il piccolo centro camuno è divenuto col tempo una sorta di quartier generale dal quale l’intraprendente mecenate ha sostenuto con sapienza e passione innumerevoli progetti culturali e non di meno rivolti al mondo missionario e alle necessità dei più bisognosi.

Francese ma di origini russe, era nata a Parigi nel 1945, quando la capitale d’Oltralpe era stata liberata dalla morsa dell’occupazione nazista da meno di un anno. Gli studi economici l’avevano spinta all’attività professionale in varie società di auditing ma anche ad un impegno nelle fila del partito politico di Valéry Giscard d’Estaign, l’uomo che guidò la Francia dal 1974 al 1981.

A fianco del marito, giunse in Italia e con lui scelse - quasi un contrappasso rispetto ai clamori della capitale transalpina - la quiete discreta della terra camuna e di Borno in particolar modo. Questo non le ha impedito di esprimere appieno una visione culturale radicata in una passione poliedrica. Quella per la musica classica e per la lirica, anzitutto, che l’hanno vista protagonista attraverso il sostegno garantito con la Fondazione Zygmunt Zaleski, all’Ecole Normale de Musique. Analogo l’impegno per il teatro: a Hélène de Prittwitz si deve l’Accademia Arte e Vita - che ha tra i propri obiettivi proprio la promozione delle arti performative -, come per suo impulso ha preso il via la storia del Teatro delle Ali di Breno, divenuto col tempo un polo di assoluto prestigio.

Alla Scala di Milano

Ma, ancor più, ha negli anni assunto peso l’appoggio assicurato alla Scala di Milano (sin dal 1997), che l’ha portata a ricoprire il ruolo di vice presidente del prestigioso ente meneghino, del quale era attualmente presidente onorario. Tuttora, venendo alla Leonessa, era invece vice presidente della Fondazione Teatro Grande di Brescia.

La sua filantropia si declinava anche nelle forme del sostegno al mondo missionario e del Terzo Settore: su tutti le era cara l’Operazione Mato Grosso, al cui fondatore, padre Ugo Censi, era legata da personale amicizia. Un impegno verso l’altro mai venuto meno fino all’epilogo, sopraggiunto nell’abitazione milanese, in cui aveva fatto ritorno un paio di giorni fa dopo il ricovero in una clinica del capoluogo lombardo. Oltre al marito Romain Zaleski, lascia i due figli Wladimir e Konstantin.

Il legame con la Valcamonica

A confermare il profondo legame con il tessuto sociale, culturale e umano della Valcamonica, del tutto ricambiato, è stato meno di un anno fa il conferimento ai coniugi Zaleski del premio «Sandro Farisoglio», tributato per «l’instancabile impegno e la profonda dedizione rivolti al sostegno e allo sviluppo del territorio camuno, manifestati in ambito imprenditoriale, sociale, culturale e didattico».

In quell’occasione Hélène De Prittwitz, cittadina onoraria di Borno e di Breno, pronunciò parole che confermavano, oltre al rapporto simbiotico col marito, la devozione al suo territorio d’adozione: «Sono arrivata qui da voi per accompagnare mio marito, ho lasciato il mio lavoro e mi sono stabilita a Borno: grazie soprattutto a Borno. Lui ha avuto successo e io ho avuto la possibilità di impiegare molte risorse. Il grazie è doppio: per le idee che mi avete dato e a mio marito che mi ha consentito di utilizzare tali risorse».

I funerali

Per chi volesse far visita la salma della signora Hélène sarà nell'abitazione di via Palardo, 6 a Borno dalle 15 di oggi sino alle 17 di domenica.

La salma verrà poi trasferita dalle 18 di domenica nella camera ardente che sarà allestita presso la chiesetta di Sant’Antonio da Padova accanto alla Chiesa Parrocchiale di Borno, dove lunedì alle 18:30 si terrà il rosario. I funerali si terranno martedì 19 novembre alle 14:30 a Borno nella Chiesa Parrocchiale San Giovanni Battista (Piazzale Sagrato, Borno, zona ZTL)

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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