Addio a Claudio Schiffo, fu tra i fondatori di Iveco
Claudio Schiffo, tra i fondatori di Iveco, è morto nei giorni scorsi: aveva rappresentato il componente più giovane del ristretto team creato da Bruno Beccaria, ideatore e fondatore di Iveco, a fianco degli ingegneri Dino Filtri e Luciano Silveri per il prodotto, Angelo Faroni per gli impianti, Luigi Ziliani per gli acquisti, Panzavolta e Colonna per la produzione; del team era partecipe, esterno ma costante, anche padre Ottorino Marcolini, anch’egli ingegnere, ma prima ancora sacerdote Filippino.
Chi era
Schiffo era entrato giovanissimo in Om dopo la maturità all’Arnaldo, e laureatosi in Legge mentre ancora percorreva i primi passi della sua formazione manageriale, si era rapidamente inserito nella grande madre della meccanica bresciana, impresa-simbolo sul territorio dell’innovazione e fucina di talenti che nel tempo avrebbero poi costruito la filiera bresciana dell’automotive.
Azienda espressione di talenti «nel prodotto, prima con il Leoncino, dal quale sono derivati poi veicoli di successo mondiale come il Daily e l’Eurocargo, entrambi leader di mercato nei segmenti di competenza, quindi nelle tecnologie, ma - ricorda Saverio Gaboardi, presidente del Cluster lombardo per la mobilità, che con il manager ha lavorato e di cui Claudio Schiffo era stato il primo capo - impegnandosi soprattutto nelle politiche del personale e della organizzazione» che erano state affidate a Schiffo.
In azienda
Nacquero dal lavoro e dalla capacità organizzativa di Schiffo strutture aziendali e processi produttivi snelli e veloci, crescita del personale interna che iniziava nella Scuola allievi e proseguiva con i corsi di formazione che erano stati sviluppati con il supporto del laboratorio di Psicologia industriale gestito da Mario Calvi. Igiene e sicurezza sul lavoro, perseguita con determinazione e grande disciplina, caratterizzarono ne politiche di relazioni industriali di quegli anni, senza dimenticare il welfare aziendale fatto di tanti strumenti come le mutue aziendali, i Centri ricreativi e culturali, i pacchi dono di Santa Lucia, l’integrazione alle pensioni, le borse di studio per i lavoratori-studenti e i figli meritevoli, il sostegno alle famiglie ai prestiti per la realizzazione dei villaggi Marcolini.
Un team direzionale, composto da persone competenti e coraggiose che faceva «capitare» il cambiamento, tra cui la nascita di Iveco, prima azienda paneuropea nel mondo dei veicoli industriali, modellata sullo schema organizzativo, gestionale e culturale nato in Om, che privilegiava la competenza e il merito con l’obiettivo di porsi a livello della miglior concorrenza mondiale.
«Di questo modello Claudio Schiffo fu un interprete proattivo: all’interno dell’azienda- conclude Gaboardi - e sul territorio per il contributo dato alla crescita della cultura industriale nella città e nella provincia».
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