Abbracci, saluti e qualche lacrima: nuovo inizio per 12.600 studenti

Francesca Marmaglio
Il primo giorno di scuola si è chiuso all’insegna dell’entusiasmo negli istituti comprensivi di Brescia. La sindaca: «Siete la città che si muove»
Una classe dell'istituto Maddalena di Canossa - Foto Marco Ortogni/Neg © www.giornaledibrescia.it
Una classe dell'istituto Maddalena di Canossa - Foto Marco Ortogni/Neg © www.giornaledibrescia.it
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L’entusiasmo è quello di un nuovo inizio. È vero c’è chi versa qualche lacrima, chi fatica a staccarsi dalle braccia di mamma e papà, ma tutti, varcata la soglia, tornano sorridenti. Il primo giorno di scuola per i circa 12.600 (il dato è ancora in evoluzione nell’attesa che tutte le iscrizioni vengano consegnate) bambini e ragazzi degli Istituti comprensivi delle primarie e secondarie di primo grado della città è stato un mix di emozioni: la voglia di rivedere compagni e insegnanti per i più grandicelli e l’eccitazione di iniziare un percorso nuovo per chi non sa ancora cosa lo aspetta.

Il messaggio

Ci sono gli abbracci, le prime chiacchiere e le prime corse nei corridoi. La voglia di aprire lo zaino per far vedere a tutti i pastelli nuovi, i quaderni con le copertine colorate, l’astuccio ancora intonso. Per i piccoli studenti della scuola primaria Gianni Rodari di via Albertano Da Brescia l’inizio è stato un po’ più particolare del solito.

Primo giorno di scuola alla Giann Rodari - Foto Marco Ortogni/Neg © www.giornaledibrescia.it
Primo giorno di scuola alla Giann Rodari - Foto Marco Ortogni/Neg © www.giornaledibrescia.it

Per augurare un buon anno scolastico a tutti gli studenti della città, infatti, la sindaca Laura Castelletti, l’assessora Anna Frattini, l’assessora regionale Simona Tironi e la dirigente dell’Ufficio scolastico Filomena Bianco hanno scelto proprio loro: «In questo giorno importante per voi siamo felici di essere qua – ha detto la sindaca –. Abbiamo scelto questa scuola perché è speciale, molto bella e perché qui vengono realizzati progetti importanti. Oggi venire qui e vedere tanti bambini e ragazzi con lo zaino in spalla mi ha reso molto felice, mi ha dato l’idea di una città che ricomincia a muoversi. Buon anno scolastico – ha aggiunto –, godetevi la scuola e i vostri maestri e maestre che fanno un lavoro straordinario».

I dati (che saranno presto resi pubblici) riferiscono che le zone Nord e Centro della città stanno subendo maggiormente il calo demografico, rispetto a quelle Sud e Ovest: «La zona Ovest della città è modello di inclusione, ne è un esempio la Rodari – ha commentato l’assessora Frattini –. È una scuola dove si accoglie moltissimo e gli stranieri si integrano facilmente».

Durante la mattinata i piccoli studenti hanno letto poesie e cantato insieme per ringraziare le Istituzioni della loro presenza: «È un grande momento di gioia essere qua con voi – ha detto la dirigente dell’ufficio scolastico Filomena Bianco – . Stiamo cercando di darvi tutte le figure necessarie per avviare l’anno scolastico in modo sereno. Mi hanno detto che siete molto bravi: mi raccomando, ricordateci sempre che è bello sentirsi accolti, sentirsi vicini, abbiate sempre cura dei vostri compagni. Senza dimenticare che avete tanti diritti, ma anche doveri, che la scuola ha delle regole e bisogna rispettarle».

Curiosità

Fra i presenti anche una rappresentanza dei genitori, di FavoleggiandoLab e del Consiglio di quartiere che insieme hanno inaugurato il progetto «Cmyk_Rodari» che ha l’obiettivo di far giocare i bambini durante la ricreazione con giochi di socializzazione. Quadrati colorati, numeri, percorsi e tante idee per trascorrere insieme la pausa merenda di metà mattina.

Ricreazione alla Gianni Rodari - Foto Marco Ortogni/Neg © www.giornaledibrescia.it
Ricreazione alla Gianni Rodari - Foto Marco Ortogni/Neg © www.giornaledibrescia.it

«È bello ritrovarsi, rivedere gli insegnanti. Lo vedo dai vostri occhi che siete molto contenti oggi – ha chiosato l’assessora regionale Simona Tironi –. A scuola si impara a diventare grandi. Ricordatevi sempre che le parole sono importanti: prima di dire qualcosa al vostro compagno o ai vostri insegnanti, pensate se questa cosa potrebbe farli rimanere male».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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