Abbattuta l’ex Biolcheria, polemica in Consiglio comunale a Bovezzo

Barbara Fenotti
La sindaca: «Operazione che permetterà al centro storico di rivitalizzarsi, con consumo di suolo pari a zero». Per l’opposizione si tratta però di «una speculazione»
Il cantiere all'interno del vecchio stabile - © www.giornaledibrescia.it
Il cantiere all'interno del vecchio stabile - © www.giornaledibrescia.it
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È scontro aperto a Bovezzo tra la maggioranza guidata dalla sindaca Sara Ghidoni e la minoranza del gruppo «Prima Vera Bovezzo», con capogruppo Mario Folli, sull’operazione di riqualificazione dell’ex cascina Biolcheria, appendice in pieno centro storico di Palazzo Rota che in passato ospitava le famiglie di contadini che lavoravano i terreni circostanti. Al posto della vecchia cascina, al termine dei lavori condotti da un privato al quale il Comune ha concesso il permesso di costruire, nella corte sorgeranno dei nuovi appartamenti.

La scelta

«Il centro storico dev’essere ripopolato di famiglie e di giovani che possano trovare una casa adeguata – ha detto la sindaca nel corso del Consiglio comunale di giovedì scorso –. Come Amministrazione noi guardiamo al futuro e questa operazione permetterà al centro storico di rivitalizzarsi e con consumo di suolo pari a zero».

L’interrogazione

Non la pensa allo stesso modo Folli, che ha presentato una interrogazione in Consiglio comunale, definendo l’operazione «una vera e propria speculazione edilizia». Folli ha aggiunto che «dopo una campagna elettorale del centrosinistra basata sulla valorizzazione, sul rilancio e sulla salvaguardia del centro storico, ora si sacrifica un bene come questo senza neppure un’assemblea pubblica o un confronto con le minoranze».

La replica

Immediata la replica di Ghidoni: «È stupefacente come il consigliere Folli, già assessore nell’Amministrazione precedente, possa in pochi mesi cambiare così profondamente opinione rispetto a una decisione presa nella giunta del 20 marzo 2024 – ha ricordato la sindaca –. La delibera n.46 in questione, ovvero l’approvazione dello schema di convenzione urbanistica relativa al permesso di costruire convenzionato denominato via San Rocco 2, è stata infatti approvata all’unanimità, anche con il voto favorevole di Mario Folli, dopo un iter procedurale condiviso più volte. Chissà perché, passando alla minoranza, è diventato tutto d’un tratto così contrario all'opera, mancando di coerenza politica».

Priorità

La riqualificazione e rigenerazione del centro storico «è una priorità della nostra Amministrazione e siamo quindi grati ai privati che, con serietà e spirito collaborativo, intendono partecipare a questo obiettivo strategico» ha aggiunto la Ghidoni. Nel caso dell’ex Biolcheria è stato necessario demolire edifici non vincolati e «a norma di legge la ricostruzione avverrà mantenendo fedelmente sagoma, volumi e altezze dell’edificio precedente, oltre che i medesimi caratteri architettonici. Le pessime condizioni strutturali del caseggiato hanno purtroppo impedito la ristrutturazione» ha concluso Ghidoni.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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