A Urago Mella firmata una petizione per salvare i gelsi

«Sono alberi monumentali» dicono i cittadini, che si mobilitano contro il taglio delle piante tra via Zuccari e via Campiani
I gelsi a Urago Mella - Foto Fb/Consiglio di Quartiere Urago Mella
I gelsi a Urago Mella - Foto Fb/Consiglio di Quartiere Urago Mella
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Oltre 130 cittadini di Urago Mella hanno firmato una petizione in cui chiedono al Comune che sia riconosciuto il carattere di monumentalità ai gelsi che si trovano in un terreno – di proprietà privata – tra via Zuccari e via Campiani. Alberi descritti come «sani e vitali», di un’età di circa 200 anni, considerati di un «altissimo valore storico» e inseriti in un contesto paesaggistico di notevole rilevanza, ai piedi del Monte Picastello, al limite del confine del Parco delle Colline.

A rischio

Queste piante però sono a rischio perché i proprietari del fondo hanno la licenza edilizia per costruire e intendono edificare quattro villette e un edificio a tre piani. Da qui la petizione per la tutela degli alberi, che sarà presentata nelle prossime settimane in Commissione Ambiente. Le piante «fanno parte di un viale – si legge – che anticamente conduceva da palazzo Franzini ai campi e ai vigneti della zona», e l’area è meta di passeggiate di molti cittadini. Sul tema il Cdq di Urago ha fatto sapere di condividere la proposta formulata nella petizione.

Dopo la prima segnalazione i tecnici comunali hanno effettuato un sopralluogo per verificare se i gelsi abbiano le caratteristiche minime, dal punto di vista formale, per presentare la richiesta alla Regione (come ad esempio una circonferenza di almeno 250 cm), ma pare non siano state riscontrate. Peraltro gli uffici del settore Verde del Comune l’anno scorso avevano presentato richiesta di riconoscere come alberi monumentali due gelsi posti in via del Carretto e via Dabbeni, e nonostante la loro ampia circonferenza, la Regione non ha riconosciuto loro questa caratteristica.

L’iter

«I criteri sono molto rigidi – spiega l’assessora Camilla Bianchi –, in base alla legge 10/2013 e al decreto del 23 ottobre 2014. Ai Comuni tocca eseguire il censimento. Se i tecnici riconoscono i requisiti minimi compilano una scheda di segnalazione, e poi una di identificazione da proporre alla giunta. Se la giunta approva, la proposta va inviata alla Regione e ai proprietari che possono anche opporsi. A questo punto è la Regione che – avvalendosi dei carabinieri forestali – procede all’istruttoria, e se viene confermata la monumentalità delle piante, è sempre la Regione che trasmette la pratica al Ministero dell’Agricoltura che aggiorna l’elenco nazionale degli alberi monumentali».

In città le piante cui è stata attribuita questa peculiarità (ex bilancio arboreo del 2023) non sono molte: i cedri di piazzale Arnaldo, un olmo al parco Gallo, un noce del Caucaso alla Volta, un bagolaro in via del Santellone e infine un cedro all’Istituto Palazzolo.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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