A San Polo sta nascendo il Centro polifunzionale per l’età evolutiva

Stefano Zanotti
Manca poco all’inaugurazione dello spazio nell’ex rsa Arici-Sega, rivolto ad adolescenti con situazioni psichiche compromesse e bambini con disturbi della condotta
  • Come sarà il Centro polifunzionale per l'età evolutiva
    Come sarà il Centro polifunzionale per l'età evolutiva - Foto Marco Ortogni/Neg © www.giornaledibrescia.it
  • Come sarà il Centro polifunzionale per l'età evolutiva
    Come sarà il Centro polifunzionale per l'età evolutiva - Foto Marco Ortogni/Neg © www.giornaledibrescia.it
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    Come sarà il Centro polifunzionale per l'età evolutiva - Foto Marco Ortogni/Neg © www.giornaledibrescia.it
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    Come sarà il Centro polifunzionale per l'età evolutiva - Foto Marco Ortogni/Neg © www.giornaledibrescia.it
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Manca sempre meno all’inaugurazione del Centro polifunzionale per l’età evolutiva di via Fiorentini a San Polo.

All’interno di uno spazio dell’ex Rsa Arici-Sega i lavori stanno per essere ultimati e in estate la cooperativa Fraternità giovani dovrebbe partire con la propria attività. L’area è stata concessa per sessant’anni dal Comune alla cooperativa, che pagherà gli oneri e ha investito circa 4 milioni di euro nel progetto: 1 milione di euro arriva dal bando Emblematici maggiori di Fondazione Cariplo, il resto è stato recuperato grazie ad alcuni investimenti (e nei prossimi mesi ci sarà un'ulteriore raccolta fondi).

A chi è rivolto

Tra bambini e ragazzi, la struttura - innovativa dal punto di vista strutturale e altamente sostenibile - potrà ospitare contemporaneamente circa 50 utenti. Al piano terra ci sarà il centro diurno Raggio di sole per adolescenti con situazioni psichiche compromesse, che potrà accogliere dai 20 ai 27 ragazzi; al primo piano si svilupperà invece il servizio Piccole pesti (20 posti) per bambini dai 5 agli 11 anni con disturbi della condotta e saranno aperti anche ambulatori di neuropsichiatria per i bambini, i ragazzi e le famiglie di tutto il territorio.

Carattere sociale

«Questo polo sarà un luogo d’accoglienza - evidenzia Laura Rocco, presidente di Fraternità giovani -. L’ambulatorio ci permetterà di intervenire in maniera molto precoce, evitando così di sovraffollare gli ospedali: tutto sarà in collaborazione con la neuropsichiatria del Civile, le altre aziende ospedaliere e Ats».

L’idea è quella di rendere il centro uno spazio aperto e utile alla popolazione, anche grazie alle tante attività che la cooperativa Fraternità giovani intende sviluppare. Nella parte esterna dovrebbe essere costruita una palestra per l’arrampicata, ma si pensa anche a degli orti che potranno essere coltivati dagli utenti.

«Nella malattia mentale non tutto è legato all’aspetto sanitario - spiega l’amministratore delegato della cooperativa Massimo Belandi -: se bambini e ragazzi vengono esclusi a scuola o nei gruppi di amici le ricadute sociali possono essere enormi: noi lavoriamo per cercare di risolvere entrambe le problematiche».

Sul carattere sociale impresso al nuovo centro si sofferma anche la sindaca Laura Castelletti: «Fa parte del Dna della nostra città - sottolinea -: creiamo modelli replicabili e innovativi, dando una risposta al malessere psichico e agendo direttamente sul territorio. Sappiamo che ci sono dei disagi e la cooperativa agisce con competenze professionali aprendosi al dialogo con la scuola e il quartiere».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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