CronacaBassa

A Manerbio il progetto che crea cammini condivisi per le persone con disabilità

Umberto Scotuzzi
Si chiama «9 Più», ed è promosso dai Comuni della Bassa centrale: verrà presentato oggi al Piccolo Teatro «Memo Bortolozzi»
L'incontro darà modo ai familiari di persone con disabilità di conoscersi e confrontarsi - © www.giornaledibrescia.it
L'incontro darà modo ai familiari di persone con disabilità di conoscersi e confrontarsi - © www.giornaledibrescia.it
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Punta a creare itinerari condivisi per la costruzione del progetto di vita individualizzato, personalizzato e partecipato per persone con disabilità «9 Più», il progetto promosso dai Comuni dell’Ambito 9 (Bassa centrale). La presentazione di tutti i dettagli è in programma oggi, mercoledì, alle 18 al Piccolo Teatro «Memo Bortolozzi» in piazza Battisti, a Manerbio, e sarà un momento informativo e di condivisione aperto a tutta la comunità.

Il percorso

L’incontro, a cura delle cooperative Il Gabbiano e Quadrifoglio Fiorito, avrà lo scopo di sensibilizzare la cittadinanza e allo stesso tempo dare modo alle persone con disabilità e ai loro familiari di incontrarsi e di approfondire temi che possano permettere loro di ampliare la conoscenza delle leggi e dei servizi a cui fare riferimento, stimolando consapevolezza e partecipazione.

L’incontro verrà poi riproposto in altri due comuni dell’Ambito 9 a settembre, così da dare modo a tutti coloro che sono interessati a queste tematiche di prenderne parte per saperne di più.

Non solo: il prossimo autunno e nel corso dell’inverno verranno messi in calendario altri appuntamenti con l’intento di consentire alle persone di approfondire tematiche legate all’inclusione, quali la transizione scuola-lavoro e l’inserimento lavorativo.

Le finalità

Il progetto «9 Più», come spiegano i referenti, «è rivolto in via prioritaria (ma non esclusiva) ai cittadini disabili tra i 16 e 34 anni e si pone come ulteriore tassello di un processo di crescita della comunità della Bassa centrale, che aspira a essere un territorio attento e inclusivo, in cui ciascuno - per quanto di propria competenza - possa contribuire all’ideazione e alla realizzazione di modelli innovativi di inclusione, volti a superare le barriere che ostacolano la partecipazione attiva e la fruizione sostanziale dei diritti dei cittadini disabili e delle loro famiglie».

Gli attori

In partenariato con Fondazione Enac Lombardia - Cfp Canossa (sede di Bagnolo Mella) e le cooperative sociali Il Gabbiano, Il Gelso, Quadrifoglio e Quadrifoglio Fiorito e il centro studi Socialis «verranno messi in atto interventi sul singolo, sul gruppo, sui nuclei famigliari e sul contesto di vita».

Focus dell’azione è la dimensione socio-lavorativa quale componente fondamentale nei progetti di vita indipendente dei cittadini disabili. Ci si concentrerà sulle diverse fasi del ciclo di vita del singolo in relazione al mondo lavorativo: dall’acquisizione di competenze alla transizione verso il mondo professionale, fino ad arrivare al vero e proprio collocamento lavorativo.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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