A Lonato altri due episodi violenti nella stessa zona negli ultimi 14 anni
Tre donne uccise da uomini che poi si sono tolti la vita. La tragedia di ieri a Lonato richiama alla mente altri due casi di cronaca che hanno avuto il loro tragico epilogo nelle campagne del Comune del Garda.
Nel settembre del 2010 un agricoltore della frazione Esenta aveva sentito dei colpi di fucile da uno dei suoi terreni e si era precipitato a controllare. Aveva trovato il corpo di un uomo, di una bambina e di un cane. I carabinieri avevano rapidamente ricostruito quello che era accaduto. L’uomo era il 44enne Alberto Fogari, commesso in un ipermercato di Concesio. Viveva a Brione con la compagna ma aveva una figlia di 3 anni da una precedente relazione e quella mattina avrebbe dovuto riportala alla madre che viveva a Ome. Non ci è mai arrivata. La piccola Nicol e il suo cane sono stati uccisi da Fogari con il fucile che ha poi rivolto contro di sé.
Nel settembre del 2015 la famiglia di una 18enne di origine moldava Cezara Musteata che studiava al Bazoli di Desenzano ha denunciato la sua scomparsa e spiegato ai carabinieri che la ragazza aveva da poco troncato una relazione con un uomo molto più grande di lei. Le indagini dei carabinieri avevano accertato che quell’uomo, Luigi Cuel, 41 anni magazziniere, aveva preso un permesso dal lavoro dicendo al titolare che aveva «un problema da risolvere» e poi era andato a casa della ragazza e l’aveva convinta a un ultimo chiarimento. In realtà aveva già pianificato di ucciderla. Prima l’ha stordita costringendola a bere un tranquillante e poi le ha stretto delle fascette intorno al collo. Dopo ore di ricerche l’auto dell’uomo è stata trovata nelle campagne di Sedena, vicino ad un maneggio abbandonato. La ragazza morta nell’abitacolo, l’uomo impiccato ad un albero a poca distanza.
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