A gennaio inizierà la caratterizzazione dell'ex discarica Piccinelli
Dopo un quarto di secolo è giunto il momento di intervenire sull’ex discarica Piccinelli-Cagimetal. Situata nel quartiere di Buffalora, tra via Cerca e via Serenissima, a poca distanza dal Parco delle Cave, nei dossier nazionali è classificata come la seconda discarica con scorie radioattive non nucleari più grande d’Italia.
Al suo interno si trovano rifiuti di varia origine e natura, tra cui anche residui radioattivi contaminati da Cesio 137 (qui aveva sede l’ex Cagimetal, azienda che lavorava scorie e rottami, poi fallita).
La caratterizzazione
A gennaio, subito dopo la conclusione della procedura di affidamento, inizierà la caratterizzazione radiologica dell’area, che è di proprietà di un privato, su un progetto esecutivo approvato dalla Giunta del Comune di Brescia.
L’intervento, che ha l’obiettivo di andare a definire con certezza la quantità di rifiuti presente in discarica e il Cesio presente nei suoli per poi stabilire quale tipo di bonifica o messa in sicurezza attuare, durerà 168 giorni e ha un costo di 467 mila euro, ai quali se ne aggiungono altri 80mila spesi per l’ingaggio di figure professionali esperte in siti contaminati da rifiuti radioattivi.
I costi
Per questa prima fase verranno perciò spesi 547 mila euro, vale a dire oltre la metà della cifra complessiva - pari a 1 milione - messa a disposizione nel 2021 dalla Prefettura per avviare un percorso di risanamento. Nel 2021 il Comune di Brescia aveva infatti approvato uno schema di accordo con la Prefettura per la realizzazione degli interventi di messa in sicurezza e il risanamento dei siti con presenza di rifiuti radioattivi.
Interventi che sono poi stati finanziati con il Fondo di rotazione, grazie al quale a Brescia era stato assegnato 1 milione di euro dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica per intervenire proprio sull’area Cagimetal.
Prossimi step
«Quando si parla di rifiuti radioattivi, come nel caso dell'ex discarica Piccinelli-Cagimetal – spiega Susi Canti, dirigente responsabile dell'udp Risanamento Ambientale e Bonifiche della Loggia –, la competenza è ministeriale ed è in capo alla Prefettura: quest’ultima ha individuato il Comune come soggetto attuatore».
Ad oggi c’è stata stesura del piano di caratterizzazione, che permetterà di capire tramite le indagini qual è la situazione odierna all’interno del sito, «avviando così un primo passaggio fondamentale del percorso» osserva l’assessora all’Ambiente, Camilla Bianchi. Successivamente al tavolo prefettizio saranno illustrate le possibili linee di intervento di messa in sicurezza o di bonifica del sito (sul quale Arpa sta eseguendo dal 2003 un monitoraggio ambientale), che dipenderanno dallo stato di contaminazione e dalle risorse finanziarie a disposizione.
Una delle ipotesi possibili è che venga eseguito un intervento di tipo misto: dove la contaminazione è più elevata i rifiuti verrebbero prelevati e conferiti in discariche apposite in Italia o all’estero, mentre la porzione meno contaminata verrebbe messa in sicurezza direttamente all’interno dell’ex discarica.
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