A che punto è il cantiere del teatro Borsoni in via Milano

Marco Papetti
I lavori sono alle battute finali: il 21 settembre ci sarà il taglio del nastro e il via alla stagione di spettacoli
  • Teatro Borsoni: immagini dal cantiere
    Teatro Borsoni: immagini dal cantiere - Gabriele Strada /Neg © www.giornaledibrescia.it
  • Teatro Borsoni: immagini dal cantiere
    Teatro Borsoni: immagini dal cantiere - Gabriele Strada /Neg © www.giornaledibrescia.it
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Il conto alla rovescia per l’inaugurazione del Teatro Borsoni di via Milano è ufficialmente iniziato: dopo tre anni di lavori, il 21 settembre ci sarà il taglio del nastro, e poi il via alla stagione di spettacoli, inserita nel cartellone del Centro teatrale bresciano.

Ma come sarà fatto il nuovo teatro, «luogo simbolo» e «tassello centrale» degli interventi di riqualificazione di Porta Milano del progetto da oltre 150 milioni di euro di investimenti pubblici e privati «Oltre la strada»?

La stagione inaugurale del teatro Borsoni

Com’è visto da fuori 

L’aspetto esterno, per chi vi transiti davanti, è ormai ben riconoscibile: dal polverone del cantiere dove fervono gli ultimi lavori svetta infatti l’imponente struttura del teatro, un lungo parallelepipedo a pianta rettangolare di 21 metri per 64 di base composto di pannelli bugnati sporgenti in calcestruzzo. L’opera copre un’area di 36.220 mq, di cui 7.350 per il solo teatro e 1420 coperti: uno dei suoi elementi architettonici più distintivi è la sua torre scenica di 19 metri, ricoperta di pannelli di policarbonato e illuminata da luci colorate sincronizzate. Altrettanto caratteristica è la loggia d’ingresso a forma di M asimmetrica, di carpenteria metallica rivestita in lastre di alluminio naturale.

Com’è all’interno

All’interno le sale saranno due, per un totale di circa 500 posti a sedere. Ci saranno una zona ristoro indipendente, sale per laboratori e spazi per spettacoli esterni, mentre gli uffici saranno al primo piano. Per entrare lo spettatore dovrà percorrere i sette metri di profondità della loggia d’ingresso, sulla quale si affaccerà il bar.

La loggia a forma di M che caratterizza l'ingresso a teatro - Gabriele Strada /Neg © www.giornaledibrescia.it
La loggia a forma di M che caratterizza l'ingresso a teatro - Gabriele Strada /Neg © www.giornaledibrescia.it

Nel foyer troverà biglietteria e guardaroba e potrà accedere alla sala principale attraverso due percorsi: dal ballatoio al primo piano, con la scala o l’ascensore, oppure, per i diversamente abili, attraverso un corridoio che dal piano terra permetterà di arrivare a metà sala. Quella principale, intitolata al regista Massimo Castri, avrà 312 posti, raggiungibili lungo tre camminamenti, uno centrale e due laterali, connessi alle uscite di sicurezza, illuminate da strisce led. Il palco sopraelevato e le pareti interne della sala saranno rivestiti in legno, per ottenere un riverbero ottimale e migliorare la diffusione della voce. Medesimo rivestimento in doghe di legno anche per l’altra sala da 169 posti, battezzata «L’isola che non c’è», che con un palco più piccolo accoglierà spettacoli con piccole scenografie.

Piazza, spazio urbano

Infine, all’esterno del teatro ci sarà una nuova piazza in granito, in via di completamento, che nelle intenzioni del progetto dovrebbe creare un nuovo spazio urbano: le vicine Case del sole saranno collegate al foyer da un percorso pedonale, mentre chi verrà da più lontano potrà raggiungere il teatro con la nuova pista ciclabile, scendere alla fermata dell’autobus nei pressi dell’ingresso o parcheggiare l’auto nel parcheggio del teatro, utilizzabile anche nei normali giorni lavorativi.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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