Nuove tensioni a Canton Mombello, la garante: «Protesta di pochi»

La Segreteria Generale della Uilpa Polizia Penitenziaria - Lombardia: «Hanno messo a ferro e fuoco l'istituto». Ma la garante ridimensiona l’accaduto
Dentro Canton Mombello - © www.giornaledibrescia.it
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Nuove tensioni dentro il carcere di Canton Mombello. Numerosi detenuti ristretti nella struttura «hanno messo letteralmente a ferro e fuoco l'istituto» fanno sapere dalla Segreteria Generale della Uilpa Polizia Penitenziaria - Lombardia. Sono state incendiate lenzuola e tavolini, facendo scoppiare numerose bombolette e lanciando olio bollente nelle sezioni e infine provocato allagamenti in diversi piani della struttura.

«I motivi dei disordini sembrerebbero collegati alle condizioni fatiscenti della struttura, alla mancanza di educatori e alla carente assistenza sanitaria. Tutte motivazioni già note, ma che non trovano risoluzione nonostante le continue denunce del sindacato, che da anni segnala le criticità» spiega il Segretario Generale della Uilpa Polizia Penitenziaria - Lombardia, Sergio Gervasi.

La garante

«Macchè olio bollente!». Ci tiene a ridimensionare i termini della protesta la garante dei detenuti Luisa Ravagnani che, dopo aver verificato la situazione anche con la direzione di Canton Mombello, sottolinea: «Si è trattato di una protesta, peraltro annunciata, di una minoranza dei detenuti che ha voluto praticare la tradizionale “battitura” per far sentire la voce del pesante disagio, facendo eco alle proteste simili in altri istituti di pena».

In sostanza, la protesta denunciata dall’Uilpa farebbe riferimento a quella frangia di detenuti che ritiene poco incisive le sole lettere di denuncia delle condizioni disumane di chi vive in celle da 15 detenuti. Anche la solidarietà manifestata dal Presidente Sergio Mattarella non è riuscita a placare gli animi. «In ogni caso non c’è stato alcun ferro e fuoco - continua la Garante - semmai una protesta rumorosa che si è sviluppata in due fasi, una nel pomeriggio di giovedì e poi la ripresa nella notte, con la polizia penitenziaria mobilitata certo, ma nulla che possa far pensare ad una rivolta». Unico imprevisto sarebbe stata la dolosa fuoriuscita di acqua da un paio di celle ben presto bloccata.

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