CronacaGarda

A Campione del Garda nasce il wingfoil per disabili

Simone Bottura
L’istruttore Roberto Chiari ha attrezzato le tavole con una speciale seduta per chi ha ridotta mobilità
La tavola per il wingfoil accessibile - © www.giornaledibrescia.it
La tavola per il wingfoil accessibile - © www.giornaledibrescia.it
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È impossibile! Che cosa ti inventi? Come puoi prenderti la responsabilità di mettere un disabile in acqua su una tavola?

Contro tanti scetticismi e diffidenze, a Campione hanno dimostrato che si può fare. Anche chi è costretto a convivere con una mobilità ridotta o una la disabilità può praticare il wingfoil. È lo sport del momento, che in buona sostanza si pratica su una tavola da surf impugnando una vela gonfiabile, e che diventa, grazie ad un’apposita seduta, sitwing.

Traguardo raggiunto

È un’altra barriera abbattuta. Anima del progetto «Wingfoil&disabilità» è Roberto Chiari, titolare e istruttore della scuola ReUnion Kite Academy, già da un paio di anni istruttore di sitkite, la specializzazione del kitesurf per disabili. «Ma il kite – spiega Roberto - è uno sport impegnativo, che richiede l’utilizzo di grosse vele e una costante assistenza. Con il wingfoil, invece, si evitano diversi motivi di stress, è più sicuro e accessibile, inoltre garantisce una maggiore autonomia anche ai disabili».

Da qui l’idea di adattare l’attrezzatura usata in questa disciplina in modo da renderla accessibile anche a chi è costretto su una sedia a rotelle. Quanto meno a chi riesce ad avere un buon uso del busto e degli addominali laterali. Nessuno ci aveva provato prima. A Campione sono partiti da zero.

Roberto e un gruppo di amici convinti che lo imprese impossibili sono tali solo finché qualcuno non decide di realizzarle, si sono messi al lavoro, grazie anche ai fondi raccolti con una petizione su GoFoundme, modificando le tavole per installare la seduta in vetroresina e apportando tutti gli accorgimenti tecnici utili allo scopo. Dalla teoria alla pratica il passo è stato breve.

Dall’8 al 12 luglio a Campione si è svolto un camp avanzato di sitkite e sitwing rivolto a sei kiters con disabilità differenti, provenienti da Italia, Germania e Svizzera. Grazie anche alla collaborazione dell’istruttore David Strano, i partecipanti hanno potuto approfondire le proprie competenze e imparato a superare specifiche sfide legate alla loro disabilità, migliorando le abilità nel controllo e nella gestione delle attrezzature e la sicurezza in acqua.

«Se avessi tutti clienti come loro, con questa passione e voglia di imparare – dice Roberto - sarei la persona più felice del mondo. Con questo camp, speriamo il primo di molti, ci siamo posti l’obiettivo di formare un ambiente inclusivo e motivante dove i kiters con disabilità possano esplorare il loro pieno potenziale nel kiteboard come nel wingfoil, creando future connessioni e collaborazioni». Campine è capitale del vento, ma anche dell’inclusione.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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