A Brescia una rete per tutelare gli anziani da caldo e solitudine

Attivato il «Piano caldo», un progetto che si allarga al Comune di Collebeato e ingloba anche l’Asst
L'attività ricreativa in un centro diurno - © www.giornaledibrescia.it
L'attività ricreativa in un centro diurno - © www.giornaledibrescia.it
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Per la salute e socialità delle persone in età avanzata, per intercettare e mitigare le tante forme di fragilità. Il progetto per tutelare gli anziani dalle ondate di caldo si allarga e guarda nel lungo periodo grazie all’inclusione di Collebeato e alla collaborazione con Asst Spedali Civili, le fondazioni Brescia Solidale, Casa di Dio e Casa Industria e Auser.

E così da «Emergenza caldo» si è passati a «Piano caldo», non un semplice cambio nome, ma un cambio di prospettiva. Gli anziani nell’Ambito1, Brescia e Collebeato, rappresentano il 25% della popolazione: circa 16.400 le persone sopra i 65 anni, 4.400 dei quali superano gli 85 anni; ogni 100 giovani, insomma, ci sono 200 anziani.

Gli interventi

Nel concreto gli anziani verranno accolti durante il giorno dalle fondazioni cittadine con un doppio beneficio: da una parte si fornirà loro un luogo protetto e fresco e nuovi legami sociali, questi ultimi saranno da stimolo anche per gli ospiti delle case di riposo. Durante la giornata (il servizio è completamente gratuito fatta accezione per i pasti che hanno un prezzo calmierato) tutti, ospiti fissi e giornalieri, verranno coinvolti nei lavoratori e nelle attività. A trasportare gli anziani ci penseranno i volontari di Auser o il servizio taxi che, se chiamato dalle fondazioni, sarà completamente gratuito.

Per far conoscere questi servizi, e per dare informazioni e recapiti per usufruirne, sono stati stampati diversi opuscoli divisi per zone (nord, sud, est, ovest e centro), non perché si debba per forza essere legati al luogo di residenza, ma per facilitare i legami a lungo termine.

Non solo: dalla homepage del sito del Comune di Brescia, con un click, si potrà accedere a tutte le informazioni contenute negli opuscoli. Chi non sa, invece, a quale zona rivolgersi può chiamare il centralino del Comune di Brescia (030.29771) attraverso il quale verranno fornite le indicazioni sui punti informativi, come accedere ai servizi offerti, i luoghi climatizzati, come biblioteche o sedi di associazioni, consigli o i centri diurni più vicini. Il servizio sarà attivo, come ogni anno, fino a metà settembre.

«Un piano di ambito - hanno detto l’assessore al Welfare Marco Fenaroli e l’assistente sociale dell’Unità di staff Anna Spatola - nella logica della continuità degli interventi con un pilastro in più, quello sanitario, con l’ingresso dell’Asst».

«Questo piano potrà essere più efficace grazie ai punti informativi dell’Ambito - ha detto Maria Negri Gravotti, vicepresidente di Fondazione Casa di Dio -, medici e infermieri, quindi, danno gambe al progetto». Pietro Prevedoni di Auser ha sottolineato l’impegno dei tanti volontari (24mila corse all’anno solo a Brescia) e ha suggerito di ritrovarsi a settembre per tirare le somme e pensare al 2025.

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