A Brescia il turismo va a gonfie vele: in un anno 800mila soggiorni in più
Spinto dal vento di Capitale italiana della Cultura, il turismo a Brescia nel 2023 è andato a gonfie vele. I numeri sono da record: ben 800mila i pernottamenti in più rispetto al 2022. E con 13,1 milioni di soggiorni la Leonessa si piazza al secondo posto in Lombardia, dietro alla sola Milano (18,8 milioni) e nettamente davanti a Como: la Leonessa fa tre volte meglio rispetto ai lariani che si fermano a 4,6 milioni. Non solo: Brescia si conferma sul podio, piazzandosi sul terzo gradino, anche per la percentuale di stranieri (70% sul totale dei soggiorni): siamo dietro a Como (85%) e Lecco (73%), ma davanti a Milano (66%).
È dunque un quadro a tinte vivaci quello dipinto per la nostra provincia dall’Osservatorio regionale per il turismo e l’attrattività. «Se guardiamo i numeri da maggio a ottobre – precisa Alessandro Fantini, numero uno di Federalberghi – Brescia fa addirittura meglio di Milano in termini di pernottamenti». E se il 60% di coloro che hanno trascorso le vacanze da noi ha scelto gli hotel, «questo non è un caso, ma è frutto delle offerte di alto livello e degli investimenti che continuano a essere fatti, specie sul Garda».
Sorride pure Giuseppe Caccamo, presidente di Assohotel a livello provinciale e vice a livello nazionale, per il quale è già tempo di guardare alla stagione che si apre: «Capitale della Cultura ha inciso molto positivamente – commenta –. Ora che la nostra visibilità è aumentata, non si deve disperdere questo patrimonio».
L’assessora regionale Barbara Mazzali rimarca invece «l’efficacia della strategia di promozione attraverso il nuovo brand unitario "Lombardia Style", che oggi conta sull’assist di Giorgio Armani e su ambasciatori di bellezza e sport, tra i quali l’attrice Fiammetta Cicogna, il campione mondiale di bike trial Vittorio Brumotti e il campione olimpico di canoa Antonio Rossi». Senza dimenticare, aggiunge l’assessora, «la mano d’artista di primo livello del designer Jacopo Ascari che ha realizzato 12 immagini iconiche delle province lombarde, tutte protagoniste del successo del nostro turismo». Proprio in questi giorni peraltro Regione Lombardia è presente con uno stand all’Itb (Internationale tourismus-borse) di Berlino, una delle più grandi fiere internazionali. «Sui 51 milioni che hanno soggiornato lo scorso anno nella nostra regione – osserva – il 64%, cioè 32,8 milioni, sono stranieri. È proprio a loro che vogliamo presentare la Lombardia. Non solo le località più iconiche, ma tutti i nostri gioielli».
In Valcamonica
Se la Lombardia e la provincia di Brescia si beano degli ottimi risultati ottenuti lo scorso anno in termini di gradimento da parte dei turisti, la Valcamonica non è affatto da meno. In linea con i dati regionali e bresciani, la Valle ha registrato 835mila pernottamenti nel 2023, con un bel più 17 per cento rispetto all’anno precedente. Tutto questo, per essere sinceri, senza il grande traino della Capitale della cultura, che nelle valli e territori periferici poco o nulla si è sentito.
A crescere maggiormente sono, ovviamente, le località più conosciute, su tutte l’alta Valle, e Ponte di Legno nello specifico, sia nella stagione invernale per lo sci sia in quella estiva, per la possibilità di vivere a contatto con la natura, fare escursioni e godere di bellissimi panorami e aria buona. Più in generale è cresciuto anche l’interesse per altre località valligiane, sia per le località classiche dello sci e della montagna, come Borno e Corteno Golgi e, anche, con qualche distinguo Montecampione, sia per le mete più culturali e tradizionali, ma meno note, come Bienno, Capo di Ponte, la Valsaviore e altri.
Non c’è poi da dimenticare l’enogastronomia camuna, che ha raccolto un grandissimo apprezzamento anche di recente, alla fiera «Myplant & Garden» di Milano, dove migliaia di visitatori hanno avuto l’opportunità di assaggiare piatti e vini della vallata. Un cenno meritano anche i «grandi eventi», come la Mostra mercato di Bienno, capaci di portare in zona fino a 300 mila visitatori in una settimana.
Più presenze si trasformano, è scontato dirlo, anche in maggiore redditività e ricchezza per tutto il territorio. L’osservatorio di Confartigianato Lombardia ha stimato che nelle località camune a maggiore vocazione turistica l’indotto per la spesa più facilmente intercettabile dalle imprese artigiane equivalga a 49 milioni di euro.
Sul Garda
Il 2023 è stato un «buon anno» e sul 2024 «le percezioni sono altrettanto buone, ma non c’è da sedersi». Parola di Emanuele Bonotto, fresco di nomina alla presidenza di Hotels Promotion Desenzano e membro del consiglio direttivo di Federalberghi Lombardia. Il quadro del 2023 è preciso: «Un anno nonostante tutto in crescita – spiega – che ha registrato un rallentamento del mercato tedesco e di quello inglese, ma anche un aumento di altri mercati: quelli francese, polacco, ceco e dello "zoccolo duro" scandinavo. Nonostante le difficoltà nella gestione dello staff, a livello numerico e di reperibilità, possiamo essere contenti: il 2023 è stato migliore persino del 2019».
In carica da poche settimane, Bonotto non può non guardare al futuro: «Per il 2024, avvertiamo già un certo rallentamento dei viaggi di lavoro dovuto alle instabili condizioni internazionali. Sia la Germania, sia l’Inghilterra, poi, sono in recessione. Ma siamo ancora in bassa stagione, abbiamo lavorato bene con il mercato nazionale e di prossimità, Visit Brescia si è mossa sui mercati arabi e statunitense, e le richieste per i prossimi mesi ci sono, anche grazie alle festività classiche, alle iniziative private (si pensi alla Colnago, ma non solo), agli eventi di richiamo mondiale come sarà il Giro d’Italia. Per cui i presupposti perché sia un altro buon anno ci sono, anche se non c’è da cantare vittoria: il mercato turistico al giorno d’oggi è fluttuante, occorre mantenere alti i nostri standard qualitativi, e per questo ringrazio i colleghi per il grande impegno che investono in questo, mostrarsi sensibili verso i mutamenti».
Come? Anche attraverso «l’ospitalità diffusa»? «Il turismo è un’industria in movimento e non riguarda solo gli albergatori, ma tutto il sistema». Non a caso tra i punti cardine del programma di Bonotto, che sarà presentato a breve, si trova la confluenza di Hotels Promotion in una nuova realtà, Visit Desenzano, che non sarà «casa» solo per gli albergatori, ma per tutti gli operatori del settore.
Sul Sebino
Il lago d’Iseo piace sempre di più per la sua dimensione contenuta, per i panorami da fiordo, per le attrattive storico-naturalistiche del territorio: lo testimoniano i dati raccolti da Visit Lake Iseo, dagli albergatori e dai proprietari dei campeggi. Le strutture d’accoglienza si diversificano molto e vanno dagli hotel quattro stelle, riuniti nel consorzio Lake Iseo Hotels, ai campeggi con il Lake Iseo Holiday, alle case vacanze sparse nei vari comuni. Quest’anno però, come afferma Antonella Pastore, titolare dell’Hotel Rivalago di Sulzano e presidente del consorzio Lake Iseo Hotels, «non riusciremo ad accontentare tutte le richieste per la stagione estiva. Il 2024 infatti presenta già un incremento di turisti rispetto al 2023, anno molto positivo. C’è una nuova clientela d’oltreoceano che si sta facendo avanti: piccoli gruppi di americani, australiani, canadesi che stanno prenotando le nostre strutture». Anche Ines Moretti, presidente del Lake Iseo Holiday e titolare del Camping Quai a Iseo conferma che «il 2023 è stato un anno più che positivo per il Sebino. Ci si dovrebbe interrogare però sulla tipologia del turismo che meglio caratterizza il nostro territorio, di cui andrebbe conservata l’identità, la dimensione dolce, romantica, il patrimonio culturale, il cibo, lo stile di vita».
Visit Lake Iseo, associazione che unisce tutti i comuni lacustri, conferma la tenuta delle percentuali del 2023. I due filoni d’attrattività del lago d’Iseo sono stati individuati nel cicloturismo e nel trekking. Queste due tipologie di svago, che interessano un target di turisti over 35, sono quelli su cui fa maggiormente presa un turismo dedicato allo sport ed all’aria aperta.
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