A Brescia i lavoratori raggiungono la stabilità dopo i 30 anni
I dati sulle retribuzioni confermano le note disparità e per quasi 20mila giovani gli stipendi sono da fame. Sotto i 25 anni, mille euro lordi e contratti precari
Under 30, generazione (sotto) i mille euro
Che l’Italia non sia un Paese per giovani lo dimostra la sua stessa ossatura: le classi dirigenti, la qualità delle politiche per la famiglia, certi pregiudizi immarcescibili nel mondo del lavoro. Ma cosa significa per un ragazzo vivere davvero in una realtà non a propria misura? Più che la (cruda e reale) difficoltà a condurre una vita dignitosa, a paralizzare migliaia di giovani sembra essere soprattutto l’impossibilità – l’incapacità – di poter pensare al futuro, di stabilizzarsi, di sognare.
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