A Brescia affitti sempre più cari: ecco dove si paga di più

Il trend evidenzia un rialzo incontrollato dei canoni di locazione tra città e provincia. In percentuale gli aumenti risultano più alti persino di Milano
Una veduta di Brescia - © www.giornaledibrescia.it
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Un boom incontrollato, in particolare nell’ultimo biennio. Da Milano a Roma, da Torino a Venezia, il prezzo delle locazioni ha assistito ad un aumento vertiginoso. E Brescia non fa eccezione. Secondo i dati dell’osservatorio di immobiliare.it, solo la scorsa estate gli affitti sono cresciuti del 7,4% rispetto allo stesso periodo del 2023. E poi l’indagine entra nel dettaglio: per un bilocale in media in città si spendono 510 euro al mese, per un trilocale 714 euro. E a Brescia gli aumenti registrati risultano – in percentuale – persino più alti di Milano, dove però il costo al metro quadro è di 23,1 euro (il doppio rispetto alla Leonessa d’Italia, dove è di 10,8 euro al metro quadro).

Gli affitti in città

La media regionale è invece di 18,1 euro al metro quadro. Se si guarda ad altre città lombarde di media dimensione come Bergamo, Como e Monza il prezzo al metro quadro è addirittura maggiore, ma solo a Como il rialzo è stato più consistente (pari al 13%). Tornando a Brescia, secondo Tecnocasa gli acquirenti single di case in città corrispondono al 52.2% del totale, dato che scende al 28.2% in provincia. Gli gli affitti sono più salati – prevedibilmente – nel centro storico: per un bilocale da 50 metri quadrati si sborsano in media 604 euro ma se si parla di zone ancora più ambite, si arriva anche a mille euro.

Appena fuori dal centro cittadino, a Bresciadue o in via Cremona servono 546 euro per bilocale, 746 per trilocale. A Borgo Trento, Crocifissa di Rosa e Mompiano si spende poco meno: 507 euro per un bilocale, 709 euro per un trilocale. In Panoramica e a Porta Venezia l’affitto si attesta sui 471 euro per un bilocale e sui 659 per un trilocale. I prezzi degli affitti più bassi sono invece a Urago Mella, Primo Maggio, Sant’Anna e Villaggio Badia (dove si paga 470 euro per un bilocale e 658 per un trilocale). Costi comunque impensabili fino a qualche anno fa.

Fenomeni interconnessi

Impossibile negare anche che gli aumenti degli affitti e il rischio povertà siano fenomeni strettamente interconnessi. Il tema della casa, d’altronde, è sempre più sentito ovunque ed è trasversale alle classi sociali. Negli ultimi tempi, infatti, il mercato immobiliare (soprattutto sul fronte degli affitti) nelle grandi città è bloccato, con prezzi più alti rispetto ai redditi medi che si traducono nell’impossibilità per molti di trovare un’abitazione dignitosa in locazione. Una questione che negli ultimi anni ha generato anche proteste diffuse, portando molti media a parlare di una vera e propria «emergenza abitativa».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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