Per il 25 Aprile a Ghedi torna il veto su «Bella Ciao»

Quella dello scorso anno è stata «una concessione»: quest’anno, a Ghedi, torna il veto su «Bella Ciao». Alla celebre canzone associata alla Resistenza, vietata per 15 anni e tornata a risuonare giusto un anno fa, non sarà concesso il bis il prossimo 25 Aprile.
«Sacrosanto ricordare i milioni di soldati morti e la fine della guerra – spiega il sindaco Federico Casali -, ma Bella Ciao è diventato un testo troppo politicizzato, dunque quest’anno non lo ascolteremo».
Al suo posto, come accaduto fino a due anni fa da quando il paese è a guida centrodestra, risuoneranno le note del «Piave», canzone che celebra però la Prima Guerra Mondiale, e quindi più legata al 4 Novembre che al 25 Aprile.
«Vediamo come va quest’anno con l’Anpi – chiosa il primo cittadino –, poi decideremo cosa fare in futuro». Il riferimento è all’appello già lanciato dall’associazione partigiani affinché tutti coloro che credono alla Resistenza accorrano a Ghedi per cantare «Bella Ciao».
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