Tra novità e conferme: ecco i vincitori di Chef per una notte
Sono stupiti, increduli, sorpresi, soddisfatti, emozionati e un po’ agitati all’idea di riproporre le loro ricette in una vera cucina professionale, quella del ristorante Carlo Magno di Collebeato. Sentimenti forti e adrenalina alle stelle per i vincitori di questa edizione di Chef per una Notte, i sette che lunedì 9 marzo avranno l’onore di condividere fuochi e padelle con i più rinomati chef bresciani, dal padrone di casa Beppe Maffioli ai colleghi di giuria Stefano Baiocco di Villa Feltrinelli, Stefano Cerveni del Due Colombe, Massimo Fezzardi dell’Esplanade, Piercarlo Zanotti e Philippe Léveillé del Miramonti l’Altro, oltre ai maestri pasticceri Iginio Massari e Gabriele Bozio e la presenza femminile di Debora Massari.
I migliori cuochi amatoriali della nostra provincia cucineranno per oltre cento invitati, coronando il sogno di diventare chef… per una notte. Le prime parole. «Sicuramente sono agitata per la serata finale, ma non vedo l’ora - assicura Alessandra Saiani, vincitrice per la categoria street-food con un panino al manzo all’olio, cipolla rossa marinata e silter -. Mi è piaciuto molto partecipare alle lezioni, perché ormai è diventata come una famiglia». Più emozionata che agitata è invece Monica Trotta, che bissa la vittoria di due anni fa nella categoria stuzzichini da aperitivo con delle sfere di baccalà: «È bello potersi confrontare con gli altri partecipanti in un ambiente professionale. Ho sempre seguito le lezioni per imparare nuovi usi dei prodotti e nuove tecniche».
«Un piacere immenso, una soddisfazione incredibile» sono le parole di Maurizio Botti non appena appresa la notizia della sua vittoria. Il suo antipasto, a base di scampi in guazzetto fumé, ha convinto la giuria per il secondo anno consecutivo. «Essere in finale al Carlo Magno è come andare al Luna Park - racconta -. L’anno scorso ero molto agitato, quest’anno sono più che altro elettrizzato».
«Uno ci spera di vincere ma non me l’aspettavo - commenta Mattia Toccagni, che ha trionfato tra i primi piatti con degli spaghettoni con gamberi e crema di zucca al profumo di basilico e limone -. Non vedo l’ora di cucinare al Carlo Magno, per scoprire cosa ruota attorno a quel mondo». «Non mi aspettavo minimamente di vincere - ammette ancora Daniel Peli, alla sua prima vittoria per la categoria secondi con il Maialograno, una ricetta nata dopo una gita in montagna con degli amici -. Penso sia molto interessante confrontarmi con persone che sanno più di me». Di avere la meglio, nella categoria verdure e ortaggi, non se l’aspettava nemmeno Fabio Letti, che già nel 2018 era entrato nel novero dei finalisti: «È una ricetta con tanti ingredienti in varie consistenze, e pensavo fosse troppo elaborata per essere riproposta in finale. Sarà ancora emozionante, ma sono carico». «Ho cercato di fare dolci in linea con quelli degli anni scorsi, che erano piaciuti - spiega infine Cecilia Martinenghi, che con una torta di carote al piatto è diventata la regina indiscussa dei dessert, ottenendo la sua terza vittoria consecutiva -. Per me questo gioco è stato un’occasione di crescita, anche umana». La finale? «L’ansia forse è un po’ diminuita. C’è la voglia di esserci e di dare il meglio».
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