Da giovanile a pasquale: la «mise en place» di Chef per una notte
Quattro tavole e tre chef d’eccezione. La seconda stagione televisiva di Chef per una notte «school edition» si è chiusa in grande stile. Sabato 12 aprile su Teletutto è andata in onda l’ultima puntata del nostro format tv che, come da tradizione, è stata dedicata alla mise en place, a cura della responsabile artistica di Easy Life Dora Papis.
Gli spazi della nuova sede di Promotica a Desenzano hanno ospitato una cena itinerante: una tavola a tema per ciascuna portata, dall’aperitivo al dessert, preparati a turno dagli chef Francesca Marsetti, Beppe Maffioli e Massimo Fezzardi, sotto la supervisione di Brio.
A degustare i piatti, oltre agli chef e a Dora Papis, anche la conduttrice Clara Camplani, il padrone di casa Diego Toscani, presidente di Promotica e Pozzi Milano, e il direttore artistico di Teletutto Maddalena Damini. «Abbiamo una sede con spazi importanti – esordisce Toscani –, pensati per momenti conviviali, e stasera abbiamo invitato qualche amico, per raccontarci un po’. Apparecchiare bene una tavola è segno di attenzione e amore per le persone che ospitiamo».
Mood giovanile (aperitivo)
La prima mise en place preparata da Papis è un tripudio di rossi e rosa, righe, cuori e baci. «Ho pensato a uno stile giovanile per l’aperitivo – spiega la responsabile artistica di Easy Life –, mixando pezzi di servizi diversi e inventando quello che non si ha, come ad esempio un alzatina composta da un piatto e una tazza».
«Rosso e rosa sono una nuova tendenza moda – precisa – così come le righe. Il colore è il leitmotiv per abbinare gli oggetti».
Mood orientale (primi piatti)
La seconda tavola è invece ispirata all’Oriente, con bacchette e accessori per il tè e la salsa di soia, e con posate con il manico che richiama il bambù. «Il contenitore può valorizzare o mortificare una ricetta – commenta Toscani –: utilizzare utensili corretti è segno di rispetto per il cibo che si consuma. Da qui nasce l’idea di raccontare la mise en place».
«Credo che questa lezione sia molto importante anche per gli studenti di cucina e sala che ci seguono – aggiunge chef Maffioli –, per imparare ad abbinare forme e colori al cibo».
Mood elegante (piatti di carne)
La terza tavola è «senza tempo», così la definisce il padrone di casa. «Ci sono riferimenti a varie epoche – chiarisce Toscani –: catene e cavalli, che ritroviamo nelle stampe d’epoca, nelle tappezzerie e nelle carte da parati».
Per apparecchiarla Papis ha scelto la linea luxory brand, con porcellane dai colori legati alla terra, come écru e marroni, e con accessori che non si usano nel quotidiano, come il piattino per il pane, il segnaposto, il sottopiatto e il bicchiere filo oro. I coltelli sono da carne, a lama liscia e ben affilati, prodotti dalle Coltellerie Berti.
Mood pasquale (dolce)
L’ultima tavola è a tema primaverile e pasquale. «I piatti hanno un decoro floreale – illustra Papis – con fiori di campo, e il dettaglio del coniglietto è solo nel piattino del dessert». Completano la mise en place degli ovetti, che richiamano l’albero di Pasqua, e dei fiori di carta, creati da nonna Giusi, 85enne bresciana dalla straordinaria creatività e manualità.
Giovedì prossimo, su queste pagine, troverete il racconto della serata finale al ristorante Carlo Magno: una cena di sette portate preparate e servite dalle sette scuole alberghiere della seconda «school edition» di Chef per una Notte per un pubblico di 160 inviati, tra sponsor, istituzioni e campioni dello sport.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
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