L'istituto Mantegna di Brescia partecipa alla sfida di Chef per una notte

L'iniziativa del GdB dedicata al mondo della cucina torna tra i banchi di scuola degli istituti albergieri di Brescia e provincia
Alcuni ragazzi dell’Istituto alberghiero Mantegna  presentano i loro lavori - © www.giornaledibrescia.it
Alcuni ragazzi dell’Istituto alberghiero Mantegna presentano i loro lavori - © www.giornaledibrescia.it
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A scuola di cucina ma anche di comunicazione. Perché, oggi come oggi, i cuochi devono essere pure capaci di divulgare il loro lavoro. Il sesto e ultimo istituto alberghiero che partecipa alla sfida di Chef per una Notte «back to school» è l’Andrea Mantegna di Brescia. La posta in gioco è poter cucinare le proprie ricette in una serata al Carlo Magno di Collebeato la prossima primavera. Prima, però, gli studenti si confronteranno con gli chef della nostra giuria in una serie di lezioni nell’aula magna di Cast Alimenti, che saranno trasmesse nei prossimi mesi su Teletutto (canale 16) in prima serata.

«Il lato più interessante di questa iniziativa - commenta il dirigente scolastico Giovanni Rosa - è la possibilità di mettere in contatto i ragazzi con le risorse formative culturali e professionali più significative nell’ambito della nostra professione. Poter assistere alla lezione di uno chef importante, che darà stimoli su come valorizzare un alimento o un menù, ci fa molto piacere». «Con Cast Alimenti - prosegue Rosa - collaboriamo da anni, con soddisfazioni reciproche. Il plus di questa esperienza sarà l’opportunità di vedere come funziona un programma televisivo di cucina, e imparare come comunicare il proprio lavoro».

Uno dei piatti realizzati dagli studenti - © www.giornaledibrescia.it
Uno dei piatti realizzati dagli studenti - © www.giornaledibrescia.it

A Chef per una Notte parteciperanno studenti di più classi del Mantegna, scelti tra le sezioni di quarta e quinta e del serale di cucina, «per matchare il loro reale interesse con gli obiettivi del progetto - chiarisce Rosa -. Non escludiamo comunque di coinvolgere i ragazzi dell’indirizzo di sala o di pasticceria: le basi le hanno tutti, perché il biennio è comune. Poi abbiamo un istituto tecnico turistico e dei corsi regionali, che fanno accedere alla qualifica e non al diploma di cucina e pasticceria. Valuteremo chi far partecipare, in base alle candidature».

L'istituto

La capacità di apertura della scuola a iniziative esterne è certamente una delle vocazioni dell’istituto, a partire dal pcto. «Tra la fine della terza e l’inizio quarta gli studenti svolgono tra le 300 e le 400 ore di stage - spiega il dirigente scolastico -. Questo è il nostro modo di relazionarci con circa 350 aziende sul territorio. Poi collaboriamo con tante istituzioni legate al food, come Slow Food, e di recente abbiamo presentato il nostro prodotto artigianale, il «Casoncello della Loggia», un casoncello gourmet sviluppato con Agripasta e Italmark».

«Apparteniamo all’alleanza di cuochi e pizzaioli Slow Food - prosegue Rosa -. Per noi è fondamentale ragionare sull’importanza di cucinare cose buone, pulite e giuste. Il legame con i prodotti della territorialità, realizzati secondo requisiti che ripettino ambiente e la giustizia sociale, ci ha portato in contatto con tante attività e piccoli produttori. Abbiamo svolto approfondimenti sui grani antichi ed evolutivi, ospitato e visitato aziende che lavorano in questo settore. E ancora, diamo la possibilità ai ragazzi di quinta di fare il pcto all’estero, perché siamo capofila di tutti gli alberghieri della East Lombardy».

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