Iginio Massari: «Da piccolo sono caduto nel gelato, come Obelix»
Amici da trent’anni. L’uno, il maestro Iginio Massari, a detta dell’altro, lo chef Beppe Maffioli è «una persona incredibile, con una sensibilità che non è solo professionale ma anche personale e umana». Viceversa, l’altro è «un grande chef e un grande ristoratore, una persona positiva e propositiva».
L'intervista doppia a due dei grandi protagonisti di «Chef per una Notte» ha tenuto banco per ben ottanta minuti lunedì sera, nella diretta Instagram del Giornale di Brescia, condotta da Clara Camplani e Davide Briosi. Il secondo appuntamento con «A tu per tu con i nostri Chef», che la scorsa settimana aveva visto la partecipazione di Philippe Léveillé e Piercarlo Zanotti, è stato seguito da tantissime persone, anche dall’estero.
«Da bambino - racconta invece il maestro Massari, che quest’anno festeggia i 50 anni della Pasticceria Veneto - mia mamma aveva una trattoria a Brescia, che era anche gelateria. C’erano delle grandi bacinelle di terracotta con dentro il gelato. Io ci giocavo intorno e un giorno sono caduto dentro. Ho avuto la stessa fortuna di Obelix: lui è diventato fortissimo, e io sono diventato dolcissimo».
Dalla «cucina dei ricordi» al racconto dell’affetto per le famiglie (e i nipotini) il passo è breve. Poi una «lectio magistralis» del maestro Massari sulle torte nuziali e la loro simbologia, senza tralasciare aneddoti spassosi su spose irragionevoli e madri ancora di più. Beppe e Iginio se la ridono e si fanno da spalla a vicenda. Si arriva così a parlare di Pasqua. «Maestro, le sue colombe?» chiede Clara. «Stanno volando in tutta Europa» risponde divertito Massari. Le uova di cioccolato invece quest’anno saranno fondenti, bianche o al lampone, anche se sono lontani i tempi in cui clienti stravaganti chiedevano di inserire sorprese preziose. «Una volta è venuto un signore con un collier e un bracciale di smeraldi da 600 carati - ricorda Iginio -. Un altro ha voluto una pelliccia di ermellino. Era un uovo di cioccolato molto grande». Ride. Altro must della Pasqua bresciana è il capretto al forno di chef Maffioli. «Ho tantissime richieste - conferma Beppe -. Lo preparerò con la ricetta di Massari: cotto a bassa temperatura con noci e lardo. Inoltre, per la proposta di delivery, ho pensato a due menù, uno di pesce e uno di carne, in vasocottura». Non saremo al ristorante, ma ci sarà comunque da leccarsi i baffi.
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