Chef per una notte, la giuria cresce: con chef e pasticcieri, sommelier e maître
Il gruppo di professionisti della ristorazione di eccellenza che accompagna Chef per una notte si allarga e accoglie nuove figure: accanto a chef, pasticcieri e giornalisti, che sono punto di riferimento della kermesse del Giornale di Brescia fin dalla prima edizione, quest’anno la giuria accoglie anche maître e sommelier.
Le novità
In cattedra insieme ai ragazzi a Cast Alimenti e poi al tavolo della giuria ci sarà una rosa di nomi nuovi: la chef di Forme in città Arianna Gatti, i fratelli Diego e Gianbattista Papa, in cucina e in sala al Gaudio di Barbariga, lo chef «verde» Riccardo Scalvinoni del Colmetto di Rodengo Saiano, il sommelier dell’Esplanade di Desenzano Marzio Lee Vallio e Andrea Leali, di Casa Leali di Puegnago del Garda, fresco di stella Michelin.
La squadra
Presidente, da sempre, della giuria resta il Maestro Iginio Massari a cui sono affiancati i talenti di colleghi entusiasti di far parte del progetto.
Arianna Gatti, che rafforza la presenza femminile insieme alla pastry chef Debora Massari, è una chef abruzzese con una lunga esperienza che dopo essere stata nella cucina di Paolo Teverini a Bagni di Romagna e al Pappagallo dei fratelli Leoni a Bologna, è entrata al Miramonti l’Altro, scalando tutte le gerarchie fino a sous chef di Philippe e al premio Identità Golose quale miglior sous chef d’Italia. Quindi ha aperto Forme e nel 2024 è eletta Chef emergente per Gambero Rosso.
Andrea Leali chef autodidatta poco più che trentenne ha iniziato con un piccolo bistrot a Cunettone prima di lanciarsi sulla ristorazione a tutto tondo, insieme al fratello Marco in sala, con Casa Leali. Autentico «enfant prodige» ha raccolto consensi fin dall’apertura coronando la scalata quest’anno con la Stella Michelin.
Diego Papa ha studiato al Mantegna e poi a Scienze dell’alimentazione e dopo un paio d’anni ha aperto Spirito Divino in una chiesetta sconsacrata di Comezzano Cizzago e poi il Castello di Dello e dal 2012 il sogno realizzato del Gaudio di Barbariga. Con lui in sala, e con noi in giuria, il fratello Gianbattista, raffinato sommelier che gli è stato accanto fin da Comezzano.
Riccardo Scalvinoni è da qualche anno stabilmente insignito della prestigiosa Stella verde della cucina sostenibile di Michelin, perché all’agriturismo il Colmetto di Rodengo Saiano trasforma mirabilmente in piatti sempre sorprendenti e gustosi le straordinarie verdure del suo orto, le carni dell’azienda e di qualche amico allevatore. Nel suo passato c’è una bella esperienza da quel giovane faro di cucina innovativa che è stato Piergiorgio Parini al Povero diavolo di Torriana di Rimini, quindi l’esperienza da Zia Gabri in città e la definitiva consacrazione al Colmetto.
Marzio Lee Vallio maître di sala e sommelier, sangue anglo italiano e natali tedeschi, gestisce 2.700 etichette all’Esplanade di Desenzano premiato come miglior sommelier d’Italia dalla Michelin 2024. Cultura e savoir faire con grande conoscenza pure dei vini tedeschi, non solo di Italia e Francia.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato