Chef per una notte, all’esordio in tv con Beppe Maffioli i giovani talenti dell’istituto Mantegna
L’emozione di imparare da uno dei grandi chef della nostra provincia, provando a sfruttare al massimo l’occasione, ma anche la curiosità dello stare (e cucinare) per la prima volta davanti alle telecamere: per i ragazzi dell’istituto alberghiero Mantegna di Brescia la partecipazione a Chef per una notte è sempre più vicina. Toccherà a loro rompere il ghiaccio, martedì 27 febbraio alle 20.30, nella prima puntata di questa «school edition» in onda su Teletutto e condotta da Clara Camplani e Davide Briosi (canale 16 del digitale e in streaming su www.teletutto.it).
Così gli studenti si preparano, immaginano le domande da porre allo chef Beppe Maffioli, che sarà in cattedra per loro nell’aula magna di Cast Alimenti, sui formaggi di Ca.Bre che impiegherà e su come valorizzarli. Ma saranno anche pronti a sfoderare il loro migliore sorriso, ad applaudire forte quando necessario, a guardare da vicino «come si fa» la televisione.
Si parte
Inizia insomma il percorso che porterà la trentina di alunni di quarta e quinta del Mantegna verso la serata conclusiva, quando sei di loro cucineranno per oltre 150 ospiti insieme agli studenti degli altri istituti che partecipano all’iniziativa al ristorante Carlo Magno: «Cerchiamo sempre di creare contatti tra la nostra scuola e i professionisti della ristorazione - spiega il professor Marco Martinelli - e i ragazzi hanno accolto questa nuova iniziativa con grandissimo entusiasmo».
Entusiasmo ed emozione, quindi. Sono gasati, gli studenti del Mantegna, con una gran voglia di imparare il più possibile dall’esperienza. Mentre i loro compagni seguiranno la trasmissione dalla platea, con chef Maffioli dietro ai fornelli ci saranno Annalisa Pigozzi e Manuel Treccani, che non vedono l’ora: «Non siamo mai stati in un programma televisivo - racconta la prima -, ma supereremo l’imbarazzo perché questa trasmissione rappresenta una bellissima opportunità». È d’accordo Manuel, il quale non guarda solo alla serata finale, ma anche a giugno, «alla maturità. Questa esperienza ci permette di chiarirci le idee su cosa effettivamente proporre all’esame, e di iniziare a immaginarci al lavoro».
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