Andrea Leali: «Dall’osteria ho stravolto i piani dei miei genitori»

Francesca Roman
Lo chef del ristorante Casa Leali di Puegnago del Garda si racconta a Chef per una notte: «Avrei dovuto andare a Hong Kong e invece sono rimasto in cucina»
Chef Andrea Leali - Foto New Reporter Favretto © www.giornaledibrescia.it
Chef Andrea Leali - Foto New Reporter Favretto © www.giornaledibrescia.it
AA

La chiamata dell’Oriente ma la scelta (vincente) di rimanere a Casa. Chef Andrea Leali ha soli 31 anni, e da pochi mesi è entrato a far parte dell’olimpo Michelin, conquistando la sua prima stella. Che non è mai stata «una chimera da inseguire – racconta –: volevamo trasmettere col cibo le stesse emozioni che avevamo avuto noi da piccoli. Poi, strada facendo, il lavoro ha preso una piega stilistica che rispondeva ai canoni Michelin».

Manicone e Leali premiati con la stella Michelin
Manicone e Leali premiati con la stella Michelin

L’inizio di tutto

La passione di Andrea Leali nasce in famiglia, anche se nessuno era del settore. «Ho sempre mangiato bene – racconta lo chef –, ho viaggiato tanto e frequentato tutti i tipi di ristoranti, e sono sempre rimasto affascinato da questo mondo. Ho sentito quindi la voglia di essere un attore di questa composizione, e con questa emozione ho mirato a un progetto di studi all’alberghiero di Gardone Riviera, di cui ho un bellissimo ricordo, soprattutto dei professori Dondelli e Mansi».

«Dopo il diploma – prosegue chef Leali – sarei dovuto partire per Hong Kong, ma i miei genitori avevano avuto l’idea di aprire una piccola osteria e mi hanno chiesto aiuto. Sono entrato in cucina e non sono più partito». Col senno di poi la scelta si è dimostrata quella giusta.

Casa Leali

«Ho coinvolto anche mio fratello Marco, che aveva già una passione per il vino, e oggi è maître e sommelier. E in poco tempo il ristorante ha preso piede. Era il 2012, e fino al 2015 è stata solo un’osteria. Poi sono io che ho stravolto i piani dei miei genitori e nel 2016 ho trasferito il ristorante all’interno della casa di famiglia, un cascinale del Quattrocento, che abbiamo chiamato Casa Leali».

Il 2024 per Andrea Leali non è stato solo l’anno della stella, ma anche quello della fede al dito. «Mi sono sposato a novembre – chiarisce – , quindi è possibile coniugare vita privata e lavoro, a patto di scegliere una persona che creda nel tuo stesso sogno, tifi per te, e non remi contro i tuoi progetti».

Chef Leali con gli studenti di sala del Cfp Zanardelli - Foto New Reporter Favretto © www.giornaledibrescia.it
Chef Leali con gli studenti di sala del Cfp Zanardelli - Foto New Reporter Favretto © www.giornaledibrescia.it

«Oggi si è perso un po’ il senso di sacrificio – continua chef Leali, rivolgendosi agli studenti di Chef per una notte –, e così questo lavoro risulta più pensante di altri. Fate stage che superino i due mesi, perché c’è bisogno di tempo e di pazienza, anche per fare in modo che vi sentiate più sicuri nella vostra decisione. I primi passi devono essere sereni».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

Condividi l'articolo

Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato

Icona Newsletter

@Buongiorno Brescia

La newsletter del mattino, per iniziare la giornata sapendo che aria tira in città, provincia e non solo.