Beppe Maffioli: «Il segreto è trovare il proprio equilibrio»

Francesca Roman
Lo chef del ristorante Carlo Magno si è raccontato agli studenti di Chef per una notte, tra il ricordo delle domeniche da bambino e i 31 anni di ristorazione
Chef Beppe Maffioli alla terza puntata di Chef per una notte - Foto New Reporter Favretto © www.giornaledibrescia.it
Chef Beppe Maffioli alla terza puntata di Chef per una notte - Foto New Reporter Favretto © www.giornaledibrescia.it
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Gli occhi diventano lucidi (i suoi e anche i nostri) e la voce gli trema leggermente quando il ricordo dei suoi affetti più cari si mescola al profumo del coniglio della domenica. La storia professionale di chef Beppe Maffioli nasce dall’amore di una mamma che «cucinava tutto il giorno per noi» ed è indissolubile da quello per la moglie Rosanna e per le figlie.

L’amore per la cucina

«La mia passione per la cucina nasce da piccolissimo – racconta lo chef a Clara –. Mia madre aveva a disposizione pochi ingredienti e doveva farli rendere al massimo. Dedicava alla cucina il tempo corretto, non esisteva la fretta per ottenere il massimo risultato dal prodotto. Ad esempio, il coniglio alla bresciana fatto la domenica cuoceva a fuoco dolce, e nel frattempo si andava a Messa, poi si tornava, si alzava il fuoco e il coniglio diventava croccante».

Galeotta fu poi una trasmissione radiofonica di cucina per bambini, ascoltata da Beppe mentre tirava la pasta fresca con la mamma: «Tutto questo mi ha stimolato e mi ha portato poi a iscrivermi all’alberghiero».

Il ristorante Carlo Magno

Da qui ha inizio la carriera professionale di Maffioli, legata a grandi professori e importanti chef, ma soprattutto supportata dalla famiglia. «Devo molto a mia moglie Rosanna e alle mie figlie – assicura –. Il successo di noi cuochi sta nel trovare un equilibrio tra i risultati in cucina e una famiglia che ti sostiene. È complicato ma non impossibile».

Il ristorante Carlo Magno a Collebeato - Foto New Reporter Checchi © www.giornaledibrescia.it
Il ristorante Carlo Magno a Collebeato - Foto New Reporter Checchi © www.giornaledibrescia.it

E chef Maffioli ne è l’esempio, perché in 31 anni di lavoro al Carlo Magno, lui ha sempre condiviso tutto con i suoi affetti, così come con i suoi collaboratori, che «ringrazio perché hanno dedicato a me un pezzo della loro vita». Tra questi il maître Fabrizio, con Maffioli da ben 28 anni. «Le stelle e le guide sono importantissime – prosegue lo chef – ma non bisogna focalizzare l’obiettivo solo su quelle, perché ci sono famiglia, amici, e clienti che sono cresciuti con me e mi hanno regalato le più grandi soddisfazioni».

Maffioli si rivolge infine ai ragazzi del Dandolo, e a tutti i giovani: «Siate umili e confrontatevi tutti i giorni con gli altri. Siate determinati, perché questo è un mestiere bello e impegnativo. E infine siate curiosi: vorrei vedere gli insegnanti stanchissimi, perché da loro dovete succhiare tutto quello che sanno».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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