Vestita d’argento, lontana dai pregiudizi
Chi vorresti avere al tuo fianco quando ti senti triste, denigrato, solo, quando ti dicono che non sai esprimerti e invece non hai più parole, che non ci senti e invece non hai più voglia di ascoltare? Quando ti sei seduto dalla parte del torto perché tutti gli altri posti erano occupati? La Mamma, l’essere che darebbe la vita per te, che ti ascolta e ti parla e crede in te, anche quando il resto del mondo ti è nemico.
Non deve essere per forza un genitore biologico. Può essere qualcuno vestito d’argento, o forse di luce, giunto apposta per dirti che tu non sei un nessuno che non vale niente: tu sei qualcuno. Tale persona, che si schiera al tuo fianco nei momenti peggiori, è nota con altri nomi, il più famoso dei quali è Maria. Arriva da sola, senza corredo di angeli o santi e spesso senza suo figlio. Viaggia leggera, sceglie persone e mete a sua discrezione e si veste come le aggrada. A volte si copre la testa, altre no. Non si è mai vergognata di mostrare il seno quando allattava il suo bambino. Perché avrebbe dovuto?
A Paitone
Ha un viso dolce, ma non è indifesa. Tutt’altro. Quando ci si sente proprio a terra, per sentirla più vicino che mai bisogna andare (e tornare e tornare) a Paitone, al Santuario della Beata Vergine, dove sull’altare c’è Lei. Al suo fianco un ragazzino sordomuto, che ora parla, ora sente.
La Madonna è una creatura di grandi dimensioni, come una dea antica, così immensa da non avere bisogno di niente, nemmeno dell’aureola. Guarda il bambino, Filippo, il quale, dopo un momento di sconcerto, capisce chi ha davanti, si fida.
Lei ne ha viste di cose, ha poteri illimitati ed è vestita come un supereroe. E lo è. È lì per aiutare, non per far mostra di sé. È la stessa che, da giovanissima, ha dovuto affrontare il giudizio altrui per aver concepito un figlio in modo poco tradizionale. Che ha dovuto scappare, lottare, allevare un bambino con enormi capacità, aiutarlo a diventare un uomo, vederlo morire.
Quella avvolta nella veste argentata è una donna che ha piena contezza di sé, libertà di scelta e di movimento. È colei che ha insegnato a Gesù a parlare e ad ascoltare, che lo ha sgridato e che, quando suo figlio ha subito il martirio, era ai piedi della croce perché persino il Messia in quel momento aveva bisogno della sua Mamma.
La persona dipinta da Alessandro Bonvicino è colei che ha visto e subito tutto ciò, sa cos’è il dolore e ha il carattere per sopportarlo e per trasformarlo in azione rivolta al Bene. Maria è sicura di sé, è del tutto immune ai pregiudizi, emana una grande forza, in grado di restituire la parola ai muti.
Lei vuole che usiamo la nostra voce. Che ci vestiamo d’argento. E ci mettiamo il velo solo se ne abbiamo voglia. «Se avessi intenzione di convertirmi a qualche religione probabilmente sceglierei il cattolicesimo perché, in definitiva, ha le sante e la Vergine Maria» (Margaret Atwood).
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato
@Buongiorno Brescia
La newsletter del mattino, per iniziare la giornata sapendo che aria tira in città, provincia e non solo.