Santa Cecilia (con angeli) in concerto
![«Santa Cecilia in concerto», conservato a Chiari](https://api.gdb.atexcloud.io/image-service/view/acePublic/alias/contentid/1h9p6uaqdj8yixi9d0k/0/santa-cecilia-in-concerto-conservato-a-chiari.webp?f=16%3A9&w=826)
È diventata la patrona di cantanti e musicisti perché, nel giorno delle nozze con il nobile Valeriano, sentendo incantevoli melodie intorno a sé, cantava nel suo cuore inni al Signore affinché mantenesse puri il suo corpo e il suo cuore. Il suo sposo, ammirato dalla Fede della giovane donna, si convertì e quella stessa notte ricevette il battesimo.
Era il III secolo ed entrambi caddero vittime delle persecuzioni contro i Cristiani. A dire il vero Cecilia venne collegata alla musica solo un millennio dopo ed è a partire dalla fine del Medioevo che inizia a essere rappresentata mentre è vicina oppure suona un piccolo organo (il suo simbolo), spesso accompagnata da angeli.
A Chiari
Alla Pinacoteca Repossi di Chiari c’è un piccolo dipinto (63x54 cm) con la nostra santa che suona l’organo insieme al suo gruppo musicale, costituito da quattro angeli: due fanno i coristi e altri due suonano strumenti a corda, uno un liuto e l'altro una viola da braccio. Biondi, con le guance rosa, sono giovani e paffuti.
Si capisce all’istante che sono tutti e cinque molto concentrati sulla loro performance. Quello che inoltre balza all'occhio è che si stanno divertendo. Sembra quasi di poterli ascoltare.
A Rodengo Saiano
![Il dipinto di Santa Cecilia a Rodengo Saiano](https://api.gdb.atexcloud.io/image-service/view/acePublic/alias/contentid/1hbfmm2vmn7jq6ktceb/0/il-dipinto-di-santa-cecilia-a-rodengo-saiano.webp?f=16%3A9&w=800)
Alla metà del Seicento appartiene invece l’affresco nella chiesa dell’abbazia di San Nicola a Rodengo Saiano. Posto nel presbiterio, è piuttosto affollato di creature celesti che stanno offrendo al loro pubblico uno evento in grande stile. Gli strumenti musicali sono gli stessi del dipinto di Chiari.
Cecilia è di un’eleganza strepitosa, nel suo leggiadro abito lilla (di seta?) a grandi fiori, raggiante come una famosa pianista alla Prima del suo nuovo spettacolo. Anche in questo caso è percepibile la gioia contagiosa trasmessa dalla musica, che non c'è ma in realtà, se si ascolta con il cuore, c'è eccome.
Il significato
Due dipinti sulla felicità che si prova e che si dà facendo musica, uno di un anonimo e l’altro di Giovanni Giacomo Inchiocchio detto il Barbello, entrambi di origine cremonese.
Santa Cecilia è stata rappresentata molte volte, ma raramente con questa sincera e partecipata allegria. Viene voglia d’imparare a suonare, di mettersi a cantare, di essere contenti, di battere il tempo. Cecilia è in estasi, perché è all’estasi che porta la musica davvero bella. È in estasi e ride. Ride anche se ha sofferto, anche se ha subito un orrendo martirio. La musica sublima, la musica consola, la musica guarisce. E lei lo sa.
Miguel de Cervantes fa dire al suo più grande eroe, un grande illuso ma anche un grande sognatore: «Dove c’è musica, non può esserci nulla di cattivo». Se, come Don Chisciotte, gli ascoltatori riuscissero a sentire in ogni nota il riflesso di Cecilia sarebbero meno severi con chi canta e suona. Viceversa, se cantanti e suonatori ascoltassero meglio la Cecilia che è dentro di loro avremmo meno brutta musica e più angeli in concerto.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
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