Winter Marathon, auto storiche fra i ghiacci

Madonna di Campiglio ha accolto i 169 bolidi che stanno dando vita alla 24esima edizione della Winter Marathon.
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Il colore dominante della notte della Winter Marathon è il bianco. Il bianco della neve, il bianco del ghiaccio schiacciato a terra e martoriato dai chiodi delle coperture e, quando giungi sui 2.000 metri del passo Pordoi scosso dalla tensione di una guida difficile a -15°C, il bianco della luna che domina le cime.

Un candore algido, che si contrappone al buio della notte in montagna, al nero che si para insidioso davanti a ogni curva, nel ricordo delle creste dorate delle Dolomiti incendiate poco prima al calare del sole.

Poi l'altro aggettivo che si sposa alla Winter Marathon è «dura». Tutto è duro e difficoltoso in questa gara per auto storiche: salire lasciandosi alla spalle Trento e poi Bolzano verso Canazei, puntando i fari verso il passo successivo, nella scalata di una nuova salita: e si divora il Campolongo, il Gardena, il Sella, il Costalunga quindi la Mendola e infine la discesa dal passo Carlo Magno e l'arrivo, o meglio il ritorno, a Madonna di Campiglio nel cuore della notte. Quattrocento chilometri da correre in 12 ore, mentre oggi solo la sfida a eliminazione diretta sul laghetto ghiacciato dirà quali sono stati gli equipaggi migliori nell'affiatamento uomini-macchina e uomini-cronometro.

Una corsa contro il tempo, che qui si concretizza in una sfida al centesimo di secondo in 40 prove rese ardue dall'ambiente ostile a piloti, navigatori e mezzi. Il gelo spacca, rende fragili organi meccanici e nervi, la sfida si accende e la caparbietà non prevale davanti al metodo. In più alle difficoltà si associa il tema della navigazione, specie se la macchina è scoperta e le temperature scendono a picco. Occhi timidi ti scrutano dal limitare del bosco mentre il boxer delle Porsche rimbomba nelle vallate.

La sincera curiosità dei caprioli si contrappone all'arroganza dei cavalli mentre la strada corre. La 24ª Winter Marathon si consuma in una notte e chiude una storia che porta nel 2013 al suo giubileo. Il successo ha arriso ancora una volta all'organizzazione e la gara nata come contrapposizione alla Mille Miglia per essere il suo contraltare invernale ha rinnovato il suo smalto. Poco più di 150 le vetture partite, poco meno di 140 quelle arrivate. Sorrisi tesi nella notte e occhi stanchi, ma oggi, sul laghetto ghiacciato la possibilità di rifarsi. Un grande spettacolo che appartiene a una tradizione consolidata.

E non importa che la si faccia rivivere su una Mini, su una Fiat Dino o su una 356: l'importante è esserci e mordere il ghiaccio coi chiodi del battistrada della sportività. Tutto il resto è nella leggenda della Winter Marathon, in diretta su Teletutto dalle 13.15.
Roberto Manieri

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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