West Nile, dopo il decesso si rafforza la prevenzione

Il sindaco di Cigole, dove viveva il 74enne ucciso dal virus, rassicura i cittadini: prevista la disinfestazione
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Nessun allarmismo, ma attenzione e allerta, e soprattutto il rafforzamento delle misure di prevenzione per impedire che proliferino le zanzare, veicolo di diffusione del virus del West Nile.

La notizia della morte, avvenuta il 4 agosto ma resa nota giovedì, di un 74enne di Cigole ricoverato all’ospedale di Manerbio con sintomi neurologici (la forma più grave della malattia), e della presenza in provincia di altri due casi (una donna di Ghedi ricoverata con sintomi non gravi e in fase di dimissione e una terza persona asintomatica risultata positiva dopo un controllo previsto per la donazione di sangue) ha creato allarme soprattutto nel territorio della Bassa.

A Cigole

Cerca di rassicurare la sua piccola comunità il sindaco di Cigole, Marco Scartapacchio, e lancia un appello a collaborare per la prevenzione. «Invito i cittadini a fare la propria parte - ha scritto il primo cittadino in una nota diffusa alla popolazione -: la lotta al diffondersi delle zanzare va fatta (da anni) ed è utile ed efficace solo se vi è piena collaborazione tra tutta la popolazione, soprattutto nei nostri paesi che vedono la presenza di molti giardini. È importante che ogni cittadino tenga comportamenti responsabili e collaborativi, quelli che da ormai un paio di decenni si cerca di far diventare sistematici per il contrasto della zanzara tigre».

Da qui una serie di raccomandazioni e suggerimenti di pratica utile, e la rassicurazione che anche il Comune metterà in atto le procedure previste dalle linee guida di Ats, intervenendo sulle caditoie stradali tramite uno specifico prodotto larvicida. Verrà eseguita una nebulizzazione su aree pubbliche circoscritte, nell’immediata precedenza di eventi o comunque raduni di persone (ad esempio nel parco comunale). Precisando «che non verranno fatti interventi generalizzati di nebulizzazione di veleni in quanto non indicati dalle linee guida.

Sarebbero più scenografici che utili e creerebbero solo del disagio alla popolazione». Anche altri sindaci della zona hanno emesso ordinanze in cui ricordano le misure da mettere in atto per contrastare la diffusione delle zanzare, possibili veicoli di trasmissione del virus. Così i Comuni di Ghedi, Calvisano, Montichiari, tra gli altri. A Quinzano è stata effettuata una disinfestazione straordinaria l’11 agosto.

La diffusione

Secondo il bollettino emesso dall’Istituto superiore di sanità il 10 agosto, da giugno, data d’inizio della sorveglianza, sono stati segnalati in Italia 144 casi confermati di West Nile, dei quali 87 con sintomi neuro-invasivi: la provincia più colpita è Padova, con 39 casi, uno solo nel Bresciano (il paziente poi deceduto). Il bollettino riporta anche i focolai registrati tra equini e volatili (nessun caso nel Bresciano) e i risultati della sorveglianza entomologica, ovvero sulle zanzare: nella nostra provincia due «pool» di insetti risultati positivi al West Nile Virus, e uno al l’Usutu Virus, simile al West Nile.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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