Vvf, l’autopompa che perse le ruote «prestata» in pista
L’autopompa si rompe. «Perde» le ruote posteriori in piena corsa. Si leva la legittima preoccupazione dei Vigili del Fuoco di Brescia per un parco automezzi gravato da chilometraggi fuori scala e rischi connessi. E il ministero che fa? Prende il mezzo appena riparato e... lo «presta» a personale di altri comandi per un corso di guida sicura, quello svoltosi giovedì sull’autodromo di Castrezzato.
Oltre al danno, la beffa. L’adagio potrebbe ben prestarsi alla situazione, che il sindacato Usb dei Vigili del Fuoco non manca di bollare come paradossale. L’antefatto: venerdì scorso un’autopompa dei Vvf ha quasi «perso» l’asse posteriore delle ruote mentre la squadra che vi era a bordo stava imboccando l’A21 per correre verso un’azienda di Milzano, teatro di un’esplosione.
Il mezzo - il cui autista si è visto nello specchietto uscire di sagoma le ruote posteriori, per la rottura del tirante del differenziale - ha rischiato di ribaltarsi coi pompieri che erano a bordo. Allo scampato pericolo ha fatto seguito la riparazione, in tutta fretta, dell’autopompa che, con le sue 18 tonnellate, ha percorso dal 2004 quasi 230mila km: un «tetto» che si avvicina a quello del mezzo impiegato per le partenze esterne all’aeroporto di Montichiari, che ha tagliato il traguardo dei 300mila km. Percorrenze che, dopo l’incidente, l’Usb, per voce del segretario provinciale Matteo Angeletti, ha stigmatizzato: «Non vogliamo essere le prossime vittime» dichiarava una nota diffusa da tutte le sigle sindacali dopo l’incidente, avvenuto proprio durante un intervento per infortunio sul lavoro.
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