«Vite sospese», 500 scatole da Brescia ai profughi di Bihac
Grazie alla generosità dei bresciani, oltre 500 scatole piene di indumenti e coperte sono arrivate a Bihac, in Bosnia, dove migliaia di richiedenti asilo e rifugiati sono bloccati nei campi profughi e spesso costretti a vivere all'aperto.
Vengono da Afghanistan, Iran, Iraq e Pakistan e tentano l’ingresso in Unione Europea: per loro è nata la campagna «Vite sospese», promossa dalla rete di associazioni bresciane «Io Accolgo», con il patrocinio del Comune di Brescia. Parallelamente, è stata avviata anche una raccolta fondi, che ha già superato i 27mila euro.
L'obiettivo è finanziare i progetti di Ipsia Acli e della Croce Rossa a Bihac, come le cucine pubbliche e l'attività delle unità mobili per portare cibo ai migranti nei campi e agli oltre tremila «invisibili» che vivono nelle foreste. La raccolta fondi è ancora aperta.
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