Visite ed esami, salta il taglio del superticket

Il taglio sarebbe dovuto scattare oggi, ma la Regione Lombardia non ha stabilito le regole con cui applicarlo
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A quattro giorni dal voto, in Lombardia il salto del taglio del superticket per visite ed esami medici diventa elemento di scontro elettorale tra Pd e giunta di centrodestra

«Slitta il taglio annunciato del superticket: la riduzione doveva partire domani e invece, nonostante il governo nazionale avesse addirittura previsto un fondo a cui le regioni potevano attingere per farvi fronte, non se ne fa nulla. Motivo? La giunta leghista avrebbe dovuto stabilire le regole con cui applicare il taglio del ticket e, invece, non lo ha fatto», attacca Pietro Bussolati, capolista del Pd alle regionali, parlando di «ennesima promessa mancata di Regione Lombardia». 

Pronta la replica dell'assessore regionale all'Economia, Massimo Garavaglia, secondo cui «è paradossale che il Pd faccia polemica sulla questione del superticket» in quanto «è il governo centrale che ha impugnato l'anno scorso e ha impedito a Regione Lombardia di dimezzarlo, ed è lo stesso governo che fino alla data odierna aveva la facoltà di farlo un'altra volta». 

«Noi - spiega Garavaglia - stiamo semplicemente aspettando che scadano i termini per poter rendere finalmente operativa la questione. Proporrò alla prima Giunta utile la delibera insieme all'assessore al Welfare Gallera». 

Nella polemica si inserisce anche il candidato governatore Del centrosinistra, Giorgio Gori, secondo cui la giunta guidata da Roberto Maroni «ha fatto un annuncio elettorale e poi non ha neanche avuto la cura di realizzarlo prima del 4 marzo».

 

 

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